Bilancio sociale 10
Lo sport per la consapevolezza

merge_from_ofoct (3)Ancora migliaia di italiani sulle strade in occasione della Run for Mem, la corsa non agonistica per un ricordo consapevole organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e che nel gennaio del 2018 ha fatto tappa nei luoghi di Bologna segnati dalla ferocia nazifascista. Giovani e meno giovani. Runner esperti, ragazzi alla prima corsa, persino qualche mamma col passeggino. Lo sport come veicolo per la trasmissione di valori forti: una prospettiva che l’UCEI, negli scorsi mesi, ha abbracciato anche con la realizzazione di un campo di calcetto per le popolazioni terremotate di Amatrice.
Al loro fianco rappresentanti di istituzioni, associazionismo, società civile. In prima fila spiccava il sorriso contagioso di Gianni Morandi, di cui è nota la passione podistica, accanto ai due testimonial della corsa: l’ex atleta e Testimone della Shoah Shaul Ladany, sopravvissuto al lager ma anche all’attentato palestinese ai Giochi di Monaco ’72 e che qualche giorno dopo terrà un commovente intervento alla Farnesina, e l’ex maratoneta Franca Fiacconi, che vanta in carriera una storica vittoria a New York. Per il secondo anno consecutivo sono loro i volti di questa giornata di Memoria, impegno e consapevolezza pensata dall’Unione insieme a Comunità ebraica di Bologna e Uisp sotto l’egida del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah di Palazzo Chigi.
La manifestazione si è aperta davanti al Memoriale della Shoah cittadino con gli interventi – oltre che dei due testimonial – del presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz, del rabbino capo rav Alberto Sermoneta, del sindaco Virginio Merola, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del vicepresidente del Congresso ebraico mondiale Robert Singer.
“Il luogo in cui ci troviamo, questo Memoriale, ci dice cosa è fare Memoria a 80 anni dalla promulgazione delle Leggi Razziste. Noi oggi corriamo per una Memoria viva, per dare un chiaro segno di impegno rivolto al futuro” sottolinea De Paz, inaugurando la breve cerimonia istituzionale. “I luoghi hanno un’anima, e se oggi siamo liberi di corriere verso i nostri sogni non possiamo scordarci di cosa questi hanno rappresentato in passato. La vita riprende – afferma Di Segni – ma noi non dobbiamo dimenticare”. Parte dall’imperativo ebraico Zakhor, ricorda, la riflessione del rav Sermoneta. Un imperativo che è uno sprone costante ad elaborare ed agire. Un imperativo che, osserva, “deve aiutare a far crescere un senso diffuso di Memoria”. Loda l’esempio di Bologna città antifascista, impegno costato molti lutti in quegli anni, il vicepresidente Singer. “È un capitolo di storia che è noto fuori anche dall’Italia – dice – e di cui dovete essere orgogliosi”. Si rivolge ai giovani (tra cui una rappresentanza Ugei) il sindaco Merola: “Siete numerosi, ed è un segnale positivo. Perché a tanti giovani allora furono sottratti sogni e speranze. Abbiamo il dovere di ricordare e di proiettare la Memoria nel nostro presente e nel nostro futuro”.
Il motivo della sua partecipazione alla corsa Morandi ce lo spiega così: “Per ricordare tempi bui e perché quelle cose non accadano mai più”. Salutato con grande affetto da tutti, il cantante ha ricordato che “musica e sport sono linguaggi che uniscono”.
Tra i luoghi toccati dalla corsa (che nel 2017 si era svolta a Roma, con partenza dal Portico d’Ottavia) lo spazio antistante la curva San Luca dello Stadio Dall’Ara, intitolata appena pochi giorni prima in forma ufficiale ad Arpad Weisz. E cioè l’allenatore ungherese, sottratto dall’oblio dal giornalista Matteo Marani, che fece grande il Bologna e che fu ucciso ad Auschwitz. Presenti tra gli altri alla cerimonia di intitolazione l’amministratore delegato del Bologna Claudio Fenucci, il club manager Marco Di Vaio, il sindaco Virginio Merola, l’assessore allo sport Matteo Lepore, il rav Alberto Sermoneta e il presidente della Comunità ebraica Daniele De Paz.
Una straordinaria figura di uomo e sportivo riscoperta. Il giusto omaggio a un personaggio indimenticabile, patrimonio di tutta la città di Bologna.

Pagine Ebraiche settembre 2018