Una caserma per il finanziere eroe
“Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente nella vicina Svizzera. Arrestato dai nazifascisti veniva infine trasferito in Austria, perdendo la sua vita in un campo di concentramento. Mirabile esempio di altissima dignità morale e di generoso spirito di sacrifico e umana solidarietà”.
È quanto si legge nel testo della medaglia d’oro al merito civile assegnata in memoria al maresciallo maggiore Luigi Cortile, classe 1898, un eroico finanziere che terminò i suoi giorni nell’inferno di Melk. Al riconoscimento conferito in memoria nel 2006 dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si aggiunge in queste ore un nuovo omaggio che tiene vivi i valori testimoniati dal maresciallo.
Da ieri infatti porta il suo nome la nuova sede della Guardia di Finanza di Gallarate, intitolatagli proprio in ragione del coraggio dimostrato in quei mesi bui quando, in servizio a Clivio, svolse un ruolo determinante nella fuga di numerosi perseguitati. Un momento storico ricordato con profonda commozione dal presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti, la cui famiglia (con lui piccolissimo, nato pochi mesi prima) transitò proprio dal comune varesotto trovando nel gruppo di eroi riconducibili al parroco del paese don Gilberto Pozzi, una rete in cui Cortile operò fino all’arresto, l’aiuto necessario per valicare il confine. “Avevo otto mesi e stavo in braccio a mio papà. Mi hanno raccontato che dentro la carrozzina c’erano pacchi di pasta e riso. Abbiamo passato il confine grazie ai finanzieri. E ci siamo salvati” ha detto Sacerdoti, alla presenza tra gli altri del comandante dell’Italia Nordoccidentale, il generale di corpo d’armata Giuseppe Vicanolo.
Arrestato nell’agosto del ’44, Cortile fu tradotto prima nel carcere di Varese, poi a San Vittore e quindi trasferito nel campo di concentramento di Bolzano. Da lì fu inviato a Mauthausen. Morì a Melk il 9 gennaio del ’45.
(28 settembre 2018)