“Leggi antiebraiche un monito
per difendere la democrazia”
“Gli anniversari servono ad interrogarsi sui momenti bui e sulle pagine nere. È doveroso confrontarci sulla vicenda più vergognosa della storia italiana e sui danni perpetrati dalla discriminazione alle persone e alla società intera. Aver scelto di confrontarci con questo capitolo oscuro è ripercorrere il senso delle istituzioni. È loro il dovere di scongiurare che il passato possa tornare”.
Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio, rivolge questo monito a istituzioni e ragazzi presenti stamane allo svelamento della targa in ricordo degli ebrei romani che persero lavoro e dignità con l’entrata in vigore delle Leggi razziste. Da oggi, nella sede capitolina al Tempio di Adriano, un messaggio che sarà impossibile ignorare varcandone la soglia. L’invito ad ergersi, “non per odio, ma per amore”, a difesa dei valori di democrazia, giustizia sociale ed eguaglianza.
Fortemente voluta in collaborazione con la Comunità ebraica locale, la cerimonia odierna ha visto gli interventi del presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, della sindaca Virginia Raggi, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, oltre che della presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello.
Proprio quest’ultima parla di giornata “dall’altissimo valore, che restituisce dignità a chi allora ne fu privato”. E ricorda il nonno sarto, che da un giorno all’altro non potò più esercitare. “Non possiamo perdere la speranza, anche perché abbiamo una responsabilità morale. Ed è quella – spiega – di garantire il rispetto dei valori della Costituzione”.
“In questa giornata il pensiero va agli imprenditori e alle persone ingiustamente private di dignità e libertà” sottolinea Fico. Cita, tra le norme più efficaci nella lotta all’odio, la legge contro il negazionismo approvata nella scorsa legislatura. Ma poi ammonisce: “Le leggi sono necessarie ma non sufficienti. Occorre l’impegno di tutta la società civile perché tali orrori non trovino più spazio”.
Fare Memoria, incalza la sindaca Raggi, è andare a fondo delle singole vicende. Un impegno che passa anche da targhe e toponomastica. Va in questa direzione, afferma, la decisione presa recentemente di modificare il nome di due vie intitolate ad altrettanti firmatari del Manifesto della Razza: Arturo Donaggio e Edoardo Zavattari.
L’invito di Zingaretti è a non aver paura di guardare indietro, all’orrore di cui il Paese è stato capace. “È lì – afferma – che troviamo la forza di impegnarci perché non accada mai più, perché democrazia e libertà siano difese senza esitazione”.
In apertura di cerimonia l’attore Francesco Montanari ha letto un testo appositamente scritto da Viviana Kasam sull’effetto delle Leggi antiebraiche. Commovente inoltre la testimonianza di
Renato Astrologo, classe 1932, che ha ricordato la cacciata da scuola e la sottrazione della licenza al padre. “È accaduto – dice ai ragazzi – bisogna fare in modo che non accada mai più”.
(28 settembre 2018)