Pitigliani, una sala per Spizzichino
“Mi presentai alle elezioni e fui eletto, non mi feci nessuna propaganda elettorale di nessun tipo. E non sapevo niente: non conoscevo i ragazzi, non conoscevo il direttore. Ero lontanissimo dalla realtà di questa istituzione e pensavo di fare il gregario, di aver tempo di poter assimilare la conoscenza”.
Nel libro Una storia nel secolo breve, pubblicato nel 2016 a cura dell’attuale dirigenza del Cento Ebraico Il Pitigliani, Roberto Spizzichino raccontava così il suo ingresso in Consiglio. Era il 1972 e contro ogni sua previsione iniziava in quelle ore un’avventura destinata a durare un lungo arco di tempo. Trent’anni consecutivi alla presidenza del Pitigliani, dalla fase storica di trasformazione della struttura da orfanotrofio a luogo di incontro e produzione culturale fino al suo consolidamento in questa nuova veste. Da questa mattina una stanza di quella che fu la sua seconda casa ne porta il nome, riconoscendone il ruolo e l’esempio trasmesso.
Significativa la partecipazione di pubblico allo svelamento della targa, cui sono intervenuti tra gli altri il presidente del Pitigliani Bruno Sed, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, il rav Alberto Piattelli, l’ex Consigliera del Pitigliani Miriam Nacamulli, la figlia Manuela Spizzichino.
A seguire il rav Roberto Della Rocca ha tenuto una lezione sul significato di Sukkot.
(30 settembre 2018)