Umani e robot, quale futuro
Si concluderà stasera, con un confronto su “Augmented reality: le nuove frontiere” e la protezione del film A.I. – Intelligenza Artificiale di Steven Spielberg, il festival Brain+ dedicato alla neurofiction nel cinema che ha avuto tra i suoi ospiti diversi neuroscienziati ed esperti di intelligenza artificiale e robotica. La serata, in programma alle 20.30 alla Casa del Cinema di Villa Borghese, sarà moderata dalla presidente di BrainCircleItalia, la giornalista Viviana Kasam, che avrà al suo fianco Marco Gori, professore di Computer Science all’Università di Siena, e Sébastien Bratières, direttore della PI Campus di Roma.
Perché i film emozionano, quale impatto hanno sul pubblico e come il cervello viene influenzato da ciò che vede sullo schermo. Ma soprattutto: il cinema può aiutare con le sue storie a comprendere il valore e il significato dell’intelligenza artificiale, dell’innovazione tecnologica applicata alla criminologia, le implicazioni della robotica e le ricadute scientifiche ed etiche sulla società? Questa la domanda al centro delle serate del festival, organizzato a pochi giorni dalla sesta edizione di Maker Faire Rome European Edition in programma alla Fiera di Roma dal 12 al 14 ottobre: a proporre Brain+ è Brainforum assieme a BrainCircle Italia.
“C’è chi dice che nel 2050 non esisteranno più esseri umani come noi siamo abituati a conoscerli. Questo tema, presentato con la grande maestria di Spielberg – viene spiegato a proposito dell’iniziativa odierna – apre un dibattito sulle possibilità di simbiosi tra computer, protesi, umani e robot”.
Tra le pellicole proiettate nei giorni scorsi Minority Report, sempre di Spielberg; Manchurian Candidate, di Jonathan Demme; Ex machina, di Alex Garland.
(4 ottobre 2018)