Giornata della Cultura ebraica, come raccontare l’identità
Un centro culturale polifunzionale. È quanto diventerà la sede rinnovata della Fondazione Marco Besso, in Largo Argentina a Roma: un palazzo storico, i cui interni hanno subito una importante ristrutturazione, e le cui sale sono state aperte per per raccontare al pubblico in anteprima la Giornata Europea della Cultura Ebraica 2018. A introdurla la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Noemi Di Segni, che ha raccontato il tema di quest’anno, lo “Storytelling”: “la narrazione contribuisce a costruire l’identità, e a trasmetterla. A Genova, da dove partiremo domenica 14 ottobre, e in tutte le altre località che aderiscono, si parlerà di questo peculiare aspetto della cultura ebraica, in cui il racconto del passato diventa strumento di costruzione identitaria”. A raccontare la Giornata anche Ariel Dello Strologo, presidente della Comunità ebraica di Genova: “A seguito della tragedia del crollo del ponte Morandi, ci siamo interrogati sull’opportunità di confermare la designazione di Genova come capofila della Giornata, ruolo deciso prima dell’estate. Ci siamo confrontati con la Presidente dell’UCEI e con le Autorità locali e abbiamo convenuto di mantenere il programma così come era stato pensato. Sarà un ulteriore segnale della generale volontà dei genovesi di reagire costruttivamente”.
L’incontro, moderato dalla direttrice del Centro Ebraico Il Pitigliani Ambra Tedeschi, ha visto intervenire la Coordinatrice per UCEI della Giornata Europea della Cultura Ebraica Sira Fatucci con un approfondimento sul tema Storytelling, lo storico Riccardo Calimani sulla figura di Besso, il giornalista Lucio Caracciolo sulla politica ai tempi di Besso, l’architetto Luca Fiorentino sulla Roma dei cambiamenti urbanistici di quegli anni, il Consigliere Delegato della Fondazione Luca De Mata sugli scopi della Fondazione.
Carla Rivolta ha infine illustrato le peculiarità del palazzo e le collezioni in esso contenute. Nato nel 1843 in una famiglia ebraica a Trieste, Marco Besso fu un eminente esponente della borghesia italiana della seconda metà dell’800 e degli inizi del ’900. Tra i molti ruoli che ricoprì, fu il presidente delle Assicurazioni Generali. Filantropo e letterato, diede vita alla Fondazione che prende il suo nome, ricca di una biblioteca dantesca con incunaboli ed edizioni rare, che oggi, nella sua sede rinnovata, si propone quale polo culturale nel cuore di Roma, in una struttura di grande prestigio.
Gli interventi sono stati intervallati dalle letture di Graziano Sonnino. A conclusione dell’incontro è andato in scena lo spettacolo “Gracia la Senora”, di Evelina Meghagi, che ripercorre in musica la storia della leggendaria Donna Gracia Nasi.
mdp