Insegnare ai giovani a fare rete,
il progetto pilota a Milano

Sono otto i ragazzi della Scuola ebraica di Milano che dai primi di ottobre partecipano al progetto pilota che porta il know how tecnologico israeliano in Italia. Grazie infatti al lavoro del Keren Hayesod e della Comunità ebraica milanese, gli studenti hanno avuto la possibilità di aderire al progetto Net@: un’iniziativa sviluppata in Israele da Appleseeds – no profit nata nel 2000 per portare nelle periferie del paese le competenze necessarie a far parte della Start up Nation – che per la la prima volta varca i confini nazionali e approda a Milano. Per quattro anni gli otto studenti della scuola ebraica seguiranno un corso di formazione che gli permetterà di avere tutte le capacità richieste per entrare nel mercato del lavoro del settore digitale.
“Net@ ha cambiato la vita di 5mila giovani israeliani”, ha spiegato la direttrice di Appleseed Accademy Dafna Lifshitz in occasione del Concerto della Speranza tenutosi all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo a fine settembre, presentato da Dalia Gubbay e ideato proprio per sostenere il progetto Net@. “La nostra missione è quella di creare le condizioni per dare un futuro a tutti in Israele, per fare in modo che anche chi vive lontano dai centri nevralgici della Start Up Nation possa realmente farne parte. Le attività di Appleseeds hanno coinvolto sino ad oggi 18mila persone e hanno permesso a persone provenienti da mondi diversi di avere una competenza per poter entrare nel mercato del lavoro e trovare una professione”.
Haredi (ultraortodossi), drusi, arabi israeliani, uomini e donne che vivono in aree meno accessibili del paese: sono loro le persone che Appleseeds ha coinvolto. Il programma Net@ in particolare mira a promuovere la mobilità socioeconomica tra i giovani svantaggiati della periferia israeliana, fornendo loro le competenze tecnologiche e di leadership necessarie per ottenere un maggiore successo sociale, economico ed educativo, a beneficio dell’intera comunità. Ad essere coinvolti, adolescenti tra i 14‐18 anni. “Net@ ha spiegato Dafna Lifshitz è un movimento giovanile dove ebrei, cristiani e musulmani svolgono attività insieme, promuovendo i valori del dialogo aperto e del pluralismo. Attraverso la conoscenza della tecnologia, il programma fornisce un punto di contatto esperienziale e culturale che a sua volta porta ad un processo di cambiamento sociale e alla creazione di pari opportunità per i giovani di diversi settori”.
Questi giovani hanno creato una formidabile rete nel corso del tempo in Israele, con la partecipazione in diverse attività di 100mila volontari legati al programma. Una rete che ora ha superato i confini dello Stato ebraico per connettersi con Milano. “È un passaggio importante per noi: il nostro lavoro nasce dall’idea che gli amici influenzano positivamente gli amici” spiegava Lifshitz prima dell’evento al teatro, sottolineando che coinvolgere Milano significa costruire un ponte internazionale tra i giovani. Ad insegnare infatti ai ragazzi della scuola ebraica saranno due ex studenti di Net@ provenienti da Eilat e Dimona. “Siamo orgogliosi di poter dire di essere i primi a far partire questo progetto fuori da Israele”, sottolinea il presidente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani, impegnatosi in questi mesi assieme ad Andrea Jarach e Carmel Luzzatti del Keren Hayesod per far partire il programma anche in Italia. “Abbiamo incontrato anche il Comune e stiamo lavorando per mettere a disposizione dal prossimo anno il progetto”. È un messaggio importante da dare alla cittadinanza, ha sottolineato Hasbani, sia per Israele sia per la Comunità ebraica. Si è invece rivolto ai ragazzi il preside Agostino Miele: “Net@ vi darà conoscenze e competenze che non saranno inerenti solamente all’informatica ma anche alla capacità di lavorare insieme. Sarà un progetto faticoso e impegnativo ma vi porterà soddisfazioni e dopo quattro anni potrete già entrare nel mondo del lavoro”.

Italia Ebraica, Ottobre 2018