…16 ottobre

16 ottobre: in via del Portico d’Ottavia le pietre d’inciampo luccicano, lustrate a nuovo. Chissà chi è stato, i privati o le Istituzioni? Molti turisti, nei loro giri tra ristoranti e paninerie, sia pur casher, si fermano a guardarle. Bene. Non brilla della stessa luce la situazione intorno: a Lodi, i bambini degli immigrati mangiano panini in aule separate. I loro genitori non hanno portato i documenti necessari dal paese d’origine alla scuola. Vi immaginate i profughi ebrei resi apolidi chiedere alla Germania i loro documenti nel 1938? svastiche, saluti fascisti, esaltazioni di Mussolini pullulano ovunque, libere dopo settant’anni di esprimersi liberamente. Ci sono perfino ebrei che in Germania hanno aderito al partito AfD nazionalista e antisemita. Grande è la confusione sotto il sole, ma non è una confusione che porti speranze, nulla di liberatorio in questa confusione. Ricordare il 16 ottobre è allora ancora più importante. Vuol dire prendersi una responsabilità, personale non collettiva, ciascuno di noi per sé, perché il futuro non sia come gli assassini del 16 ottobre disegnavano, come i loro imitatori odierni amerebbero fosse.

Anna Foa, storica