Malkizedek…

“Si aiutano l’un l’altro e l’uno dice all’altro – Chazak, Forza!” (Isaia 41,6) Queste parole sono tratte da un brano del profeta Isaia (40,27-41,16),che viene letto come Haftarà (Lettura profetica) della Parashà di Lekh Lekhà. Il rapporto con la Parashà, tutta incentrata sulla figura di Abramo, è dato, nella forma più esplicita, dal fatto che nel testo si accenna al primo patriarca con l’espressione “Abramo che Mi amava”.
La frase in oggetto viene spesso citata nell’ambito di messaggi e omelie che richiamano i valori della fede e l’importanza del sostegno e dell’aiuto solidale che unisce i tementi del Signore. Il problema è che questa affermazione, nel testo originale, fa parte di un discorso di tutt’altro genere, sono infatti gli idolatri che si sollecitano con queste parole per prepararsi a contrastare l’opera del Signore. Chi utilizza queste parole come espressione di un messaggio di fede può forse appoggiarsi ad una interpretazione del midrash che, prescindendo dal senso letterale del testo, identifica come soggetti di questo “appello solidale” lo stesso Abramo e Shem – che corrisponderebbe a Malkizedek re di Shalem (a quanto pare l’antica Yerushalaim). Questo personaggio è ricordato nella Parashà perché, fattosi incontro “con pane e vino”, invoca benedizione divina per il patriarca, reduce dalla vittoriosa guerra contro i re dell’oriente intrapresa per liberare il nipote Lot caduto prigioniero: “Malkizedek… lo benedisse dicendo – Benedetto tu sia Abramo, dal D.O Altissimo, padrone del cielo e della terra”.( Genesi 14,19). Il midrash che attribuisce ad Abramo e Malkizedek la frase “Si aiutano l’un l’altro e l’uno dice all’altro – Chazak, Forza!” apre un interessante squarcio esegetico proprio attraverso il confronto tra i due personaggi, che sono accomunati sullo stesso piano, mentre altri commenti discutono sul diverso livello spirituale di Malkizedek rispetto ad Abramo, in relazione al fatto che il re di Shalem aveva anteposto il saluto ad Abramo prima dell’invocazione al Signore . Questi midrashim sono però assai poco noti, è molto più verosimile che la citazione “Si aiutano con l’altro e si dicono- Forza!” sia proprio utilizzata, in modo del tutto decontestualizzato rispetto al brano da cui è tratta, per la forza espressiva delle parole. Quest’uso però ripropone il problema delle citazioni che, estrapolate dal testo, possono condurre ad affermazioni del tutto opposte rispetto al senso della fonte da cui sono tratte. Il ricorso all’uso di citazioni non può limitarsi alla semplice ripetizione di frasi note e magari abusate, richiede sempre un’accorta conoscenza delle fonti di riferimento, il midrash ricordato ci può insegnare che proprio l’approfondimento delle fonti ci può far scoprire significati e contenuti che ci indirizzano verso nuovi ed insospettati contenuti e interpretazioni.

Giuseppe Momigliano, rabbino