“Trieste, insieme contro l’odio”

“Trieste, città dalla storia complessa e martoriata, più volte strumentalizzata in passato, è riuscita a costruire tra le sue diverse comunità, un rispetto e un dialogo basato su una ‘voce comune’, che afferma il diritto e la libertà di tutti quale fondamento per una società giusta ed accogliente”.
È quanto scrivono i leader religiosi del capoluogo giuliano, tra cui il rabbino Alexandre Meloni, in un appello congiunto presentato ieri nel corso di una conferenza stampa ospitata dalla Comunità ebraica in cui si esprime preoccupazione “per l’acuirsi di manifestazioni di razzismo e di intolleranza in tutta Europa e nella nostra città” e per il fatto che sembra farsi strada una forma di assuefazione “a richiami di ideologie causa, nel recente passato, di odio razziale e di discriminazione del diverso per lingua, etnia, handicap e religione”.
Il riferimento è anche al corteo del movimento di estrema destra CasaPound, in programma in città il prossimo 3 novembre. La richiesta ai cittadini è quella di mandare un messaggio chiaro “affinché la nostra città, nel giorno della festa laica e religiosa di Trieste, sia risparmiata da manifestazioni di ideologie che richiamano ad un passato tragico”. Auspicio del rabbino Meloni è che il corteo possa svolgersi “in una città deserta”, senza nessuna contro-manifestazione che finirebbe per dare risalto al gruppo estremista.
Nel messaggio comune diffuso nell scorse ore i leader religiosi si richiamano ai principi della Costituzione e ricordano i punti fondamentali della Carta di Trieste del 1998 nel passaggio in cui si legge “Rispettare la dignità umana e riconoscere ed accettare diversità etniche, culturali e religiose; combattere ogni forma di discriminazione; appoggiare ogni tentativo inteso a distribuire secondo giustizia le risorse del pianeta; operare per il mantenimento della pace condannando ogni forma di guerra, terrorismo ed ogni altra forma di aggressione e di sopruso”, ma anche il preambolo della Carta Europea del 2004, dove è scritto: “Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l’Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.”
Firmano il documento anche Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste; l’imam Nader Akkad del Centro culturale islamico; il pastore Aleksander Ernisa della Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana; il pastore Dieter Kampen delle Comunità Evangeliche Elvetica, Metodista e Valdese; Michele Gaudio,
ministro di culto della Chiesa Cristiana Avventista del 7° Giorno; padre Gregorios Miliaris, archimandrita Greco Ortodosso; padre Raško Radović, protopresbitero Serbo Ortodosso, padre Constantin Eusebia d. Negrea, parroco della Parrocchia e Comunità Ortodossa Romena; Sherab Choden, presidente del Centro Dharma Buddhista Tibetano Sakya Kunga Choling; Claudio Caramia, membro del comitato direttivo nazionale Religioni per la Pace Italia. Si associano all’appello il presidente della Comunità ebraica triestina Alessandro Salonichio; Raul Matta, presidente della Comunità Evangelica Metodista; Gianfranco Hofer della Chiesa valdese di Trieste; Dea Moscarda del Centro Studi evangelico “Albert Schweitzer”.

(17 ottobre 2018)