La bandiera della speranza
Ricorre quest’anno il 73° anniversario della sconfitta del nazifascismo che tante sciagure e lutti provocarono in Europa e nel mondo. Durante le ultime fasi della guerra in Italia, arrivò dalla Palestina la Brigata Ebraica, inquadrata con le truppe inglesi, dai primi di marzo al 14 di aprile combatté in Romagna al fianco, prima, dei soldati Italiani del Gruppo di Combattimento Cremona, nelle zone di Piangipane, Mezzano e Alfonsine, poi con il Gruppo di Combattimento Friuli nella zona di Riolo Terme, Brisigella, Cuffiano.
Inquadrati nello stesso 10° Corpo d’Armata Inglese la Brigata Ebraica, forte di 5.000 uomini ed il Gruppo di Combattimento Friuli, con i suoi 12.000 soldati, nei giorni 10 e 11 aprile del 1945 forzarono, assieme, il fronte del Senio, travolgendo la Quarta Divisione Paracadutisti , liberando: Riolo Terme, Cuffiano, Torranello, Monte Ghebbio, la Serra di Castel Bolognese, Bergullo ed in fine nel giorno 14 aprile la città di Imola, con i Polacchi del 2° Corpo ed i partigiani Imolesi. La Brigata Ebraica sulle rive del fiume Santerno, fu ritirata dal fronte. Proseguiranno fino a Bologna, l’ Ospedale da Campo e le ambulanze della Brigata, dove entreranno in città, con il Gruppo di Combattimento Friuli, liberandola, il mattino del 21 aprile 1945.
La Brigata Ebraica lasciò in quelle battaglie più di 40 caduti, (che riposano in gran parte nel Cimitero Militare Britannico di Piangipane a Ravenna), e qualche centinaio di feriti, contribuendo in maniera determinante al successo Alleato.
Dal giorno tre di aprile 1945, la Brigata Ebraica, che fino ad allora portava le insegne loro assegnate dagli Inglesi, fu autorizzata, dalle Nazioni Unite a portare la Bandiera degli Ebrei che si battevano dall’inizio del 900 per uno stato Ebraico in Palestina, quella che di li a tre anni sarebbe diventata la Bandiera della Stato di Israele. Del quale ricorre quest’anno il sessantesimo anniversario.
Consegnò la Bandiera, quel tre aprile di 73 anni fa, ai soldati della Brigata Ebraica, il rappresentante agli esteri dell’Agenzia Ebraica, Moshe Sharett, in un campo, a San Ruffillo di Brisighella, a pochi chilometri dal fronte, durante una commovente e solenne cerimonia, testimoni i soldati Italiani del Gruppo di Combattimento Friuli.
Disse Sharett: “Soldati della Brigata Ebraica combattente, in questa Bandiera ci siete voi tutti, gli Ebrei di Palestina, del mondo e i tanti che non potranno più combattere per essa, siatene degni, essa è simbolo di riscatto e di speranza per la nostra gente, ed è il motivo per cui noi tutti oggi ci troviamo qui”.
Finita la guerra la Brigata Ebraica fu inviata nei campi di sterminio per ricostituire le Comunità Ebraiche disperse d’Europa e d’Italia, ed in segreto organizzare la trafila che porterà 400.000 Ebrei superstiti in Palestina.
Dopo aver subito le leggi razziali, gli anni delle persecuzioni, la perdita di identità, la deportazione e lo sterminio, quella Bandiera, per tutto il Popolo Ebraico e soprattutto per gli Ebrei d’Europa, sarà veramente la Bandiera del riscatto e della speranza.
Persecuzioni, delle quali, anche noi Italiani siamo stati responsabili.
Resta comunque un fatto che centinaia di migliaia di soldati, partigiani, e civili Italiani si sono battuti e sono morti per sconfiggere i responsabili di quelle sciagure.
Non ultimi i 300 caduti del Gruppo di Combattimento Friuli morti in combattimento al fianco della Brigata Ebraica sul fronte del Senio.
Per riscattare il Popolo Italiano da vent’anni di fascismo di violenza e di vergogna.
La Medaglia d’Oro al Valor Militare assegnata dal Presidente della Repubblica alla Brigata Ebraica è il riconoscimento più alto che la Repubblica Italiana potesse assegnare per onorare, quella storia, quei soldati, quegli ideali.
Nessuno può impedire alle Comunità Ebraiche d’Italia di, alzare, accanto alla Bandiera della nostra Repubblica, (nata dalla Guerra di Liberazione), quella di Israele, che, per gli Ebrei, Italiani e del resto d’Europa fu il simbolo della loro rinascita, dopo la pagina più buia scritta da uomini nella storia del mondo, che vide un popolo intero sterminato per ragioni di razza di sangue, di religione, ed altri dello stesso popolo, imbracciare le armi, per cancellare il nazifascismo e ridare libertà e pace a loro stessi e a coloro che hanno liberato.
Romano Rossi,
Presidente Associazione Nazionale Reduci della Friuli
Cimitero Britannico, Piangipane, Ravenna
Cerimonia di commemorazione Caduti Brigata Ebraica, giovedì 18 ottobre 2018