La marcia per il 16 ottobre
“Memoria, necessità attuale”
Ancora una volta numerosi i cittadini romani in corteo per la tradizionale marcia silenziosa in ricordo del rastrellamento nazista del 16 ottobre, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Comunità ebraica cittadina. Da Piazza Santa Maria in Trastevere a Largo 16 ottobre. Una serata di riflessione e consapevolezza, con molte voci sul palco.
Tra gli ospiti il ministro degli Affari Esteri Enzo Moavero Milanesi, che ha invitato alla difesa di “un’Europa che cerchiamo faticosamente di unire e che ha eliminato una parte dell’odio, garantendo pace, libertà e democrazia”.
Ad intervenire anche Angelo De Donatis, cardinale vicario per la diocesi di Roma; il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi; il rabbino capo rav Riccardo Di Segni; la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello; la sindaca Virginia Raggi; il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“C’è ancor più bisogno di memoria ora che i fatti si allontanano nel tempo ma soprattutto di insegnare ai ragazzi che quello che è accaduto non è una fake news, è la realtà. Il male si annida ancora nella discriminazione e nell’odio razziale” il monito della presidente Dureghello.
Nel suo intervento il rav Di Segni ha spiegato come si arrivò al 16 ottobre: prima l’odio crescente, quindi l’emarginazione segnata dalle Leggi razziste, quindi l’eliminazione fisica seguita alla constatazione “che non sono riusciti a cacciarti”. Attenzione a questo percorso, ha incalzato il rav. “Dipende da noi, anche da noi, che tutto questo non succeda nuovamente in Europa”. Ha osservato al riguardo il professor Riccardi: “Tutto diventa grigio con il tempo e resto solo io, io solo con le mie paure, i miei ricordi e bisogni. Al contrario abbiamo necessità di luci forti, come questa manifestazione, che ci unisce al di là delle differenze”.
“Ho invitato tutti i romani a raggiungerci per recuperare una parte importante della nostra memoria di cittadini romani, perché il 16 ottobre è una ferita per tutta la città. È una parte della nostra memoria, della nostra storia, di chi siamo e dove dobbiamo andare” ha detto la sindaca Raggi. “Questa marcia non cade mai nell’errore di essere solo celebrazione o ricordo, diventa invece denuncia degli errori e dei pericoli e della necessità di tenere vivi dei valori. L’odio è stata la radice del 16 ottobre” ha riconosciuto il presidente Zingaretti.
(22 ottobre 2018)