Il nostro mancato stupore
Aspra polemica tra Donatella Di Cesare, filosofa ebrea, e Diego Fusaro, filosofo e grande frequentatore di talk show televisivi. Tra le accuse mosse dalla studiosa di Heidegger e Gadamer, quella di antisemitismo. Fusaro, naturalmente, respinge l’addebito nella sua replica, peraltro molto ben scritta. E distingue come al solito tra antisemitismo e critica, anche feroce, delle politiche israeliane e del “massacro di palestinesi”. Se la prende però con Soros, che nella sua rappresentazione rimanda a tutti gli stereotipi antisemiti tradizionali, e qui qualche dubbio viene. Colpisce comunque – mentre, tanto per dirne una, una ragazza indiana viene gratuitamente insultata sul treno verso Vicenza per il colore della sua pelle – il nostro mancato stupore. Si accusa di razzismo, di antisemitismo, di misoginia, e ci pare quasi normale. Le opzioni sono tre, ma è difficile stabilire quella più aderente alla realtà: si esagera con le parole, o invece si va diffondendo una sana ribellione contro l’intolleranza dilagante, oppure infine si comincia a dare per scontato che queste pulsioni alberghino tra di noi?
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas twitter @tobiazevi
(23 ottobre 2018)