Ticketless – Belesì

alberto cavaglionAl ragazzino che nel suo Bar Mitzwa si perdeva nella lettura della Parasha il Rabbino, mostrandogli con lo yad, la manina, il punto dove s’era perduto, aggiungeva bonario, con il calore tipico del dialetto: “Belesì”, “Proprio qui”. Così narrano le cronache ottocentesche del ghetto di Asti. Nell’Italia di oggi, che sempre di più assomiglia a una repubblica dei guappi, per una settimana non s’è parlato d’altro che di manine. Saremo prima o poi capaci di trovare delle guide capaci di dirci, con un umile Belesì, il punto da dove ripartire?

Alberto Cavaglion