Un premio a chi istiga l’odio

Il “Premio internazionale giornalistico e letterario Marzani”, che quest’anno godeva del patrocinio della Commissione Europea, dell’Università del Sannio e della Camera dei Deputati, del ministero degli Affari Esteri, è stato conferito nel settembre scorso a Benevento – tra gli altri – anche ad Al Manar, emittente televisiva affiliata al gruppo terroristico di Hezbollah e per questo oscurata da Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Olanda e Australia. Visti il patrocini della Camera e del ministero degli Esteri, il senatore Lucio Malan ha presentato nelle scorse ore una interrogazione per chiedere chiarimenti in merito all’accaduto e del perché non sia stato revocato il patrocinio visti i premiati.
“Al Manar fiancheggia costantemente Hezbollah e, tra le altre cose, è molto attiva nell’incitamento all’odio contro gli Ebrei, Israele e gli Usa anche nei programmi per bambini, incoraggiando e celebrando gli attentati suicidi”, ha ricordato Malan descrivendo la diffusione di propaganda d’odio da parte di Al Manar. La televisione annovera tra i suoi programmi diverse fiction, “ecco le trame sintetiche di alcuni di essi: due ebrei caricaturali decidono che è necessario il sangue di un bambino cristiano per cucinare ritualmente i pani per la Pasqua, un bambino è indotto da un giovane ebreo a entrare in una casa dove viene sgozzato e il suo sangue versato in una padella; il “governo ebraico segreto” decide di aiutare Hitler a massacrare i propri correligionari allo scopo di indurne altri a migrare in terra d’Israele; lo stesso un giudice del tribunale talmudico ordina atroci torture contro un condannato affermando che così insegna il Talmud”.