Festival della Scienza di Genova Israele, anima del cambiamento
“Permettetemi di dire che difficilmente gli organizzatori – a cui va il nostro sincero ringraziamento – avrebbero potuto scegliere un paese ospite più indicato per rappresentare il tema del ‘Cambiamento’. Esso è infatti un elemento essenziale dello spirito israeliano e un tema che percorre la nostra storia. Nei settantanni trascorsi dall’Indipendenza, Israele ha manifestato una grande capacità di adattarsi all’esistente e trasformarlo in una concreta visione e promessa di futuro”. Nelle parole di Ariel Berkovich, Consigliere Affari Pubblici Ambasciata di Israele in Italia, la spiegazione del perché la scelta del Festival della Scienza di quest’anno, che apre oggi a Genova (clicca qui per consultare il programma), di avere Israele come paese ospite è stata particolarmente azzeccata. La scienza israeliana avrà infatti fino al 4 novembre un posto privilegiato all’interno dell’importante rassegna ligure con un ampio allestimento a Palazzo della Borsa e molte conferenze dedicate. Al Festival si parla quest’anno di big science ma anche di come la scienza favorisce i rapporti tra le diverse culture. Tra gli argomenti centrali, le nuove frontiere della medicina, il climate change e la sostenibilità globale. Uno spazio speciale è dedicato alla tecnologia intesa come driver fondamentale per il cambiamento e il miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità.
Tra i tantissimi scienziati israeliani protagonisti del Festival, Dror Seliktar, vincitore del Premio Rita Levi-Montalcini 2017, e Menny Barzilay, evangelist e esperto internazionale di cyber security. Sui temi legati ai cambiamenti climatici interverranno Johanna Haigh, codirettore del Grantham Institute – Climate Change and the Environment all’Imperial College di Londra, e Gilles Boeuf, docente dell’Università di Paris-VI Pierre et Marie Curie, mentre Minoru Asada, professore della Osaka University, ci svelerà il futuro della robotica cognitiva. Israele è presente anche come “case study” di “Adaptation”, “una piattaforma digitale integrata sul cambiamento climatico, – spiega Berkovich – con la quale abbiamo il piacere di collaborare insieme ad altre realtà diplomatiche e scientifiche”. “In ebraico – spiega il diplomatico israeliano – usiamo l’espressione “Tikun Olam”- “Aggiustare il mondo” che, secondo la nostra tradizione è un dovere che incombe ad ogni uomo e ad ogni donna nel corso della sua vita. Credo che il Festival della Scienza di Genova sia il concreto esempio di come tutti – istituzioni pubbliche, singoli ricercatori, fondazioni, persone affamate di nuova conoscenza possano partecipare a questo “tikun” e quanto significativo sia il contributo che Israele e l’Italia, insieme, danno e possono dare alle generazioni presenti e future”.