Società – La rete è meno libera e così danneggia anche la democrazia
Otto anni fa «Wired Italia» suggeriva di candidare Internet al premio Nobel per la pace. Oggi l’organizzazione Freedom House intitola il suo ultimo rapporto sulla libertà di Internet «Ascesa dell’autoritarismo digitale». La conclusione, basata sull’analisi di 6 Paesi diversi (l’87% degli utenti globali), è che Internet è sempre meno libero in tutto il mondo e che la stessa democrazia è danneggiata dal modo in cui viene usato. Mentre la propaganda e la disinformazione avvelenano la sfera digitale, molti governi utilizzano le stesse fake news come scusa per reprimere il dissenso. Mentre i «leak» di dati personali pongono il problema di proteggere le informazioni e la privacy degli utenti, le dittature ma anche le democrazie prendono misure in nome della sicurezza che mettono a rischio la libertà e la privacy. La Cina in particolare sta esportando in 36 Paesi il suo modello di censura tenendo seminari sui new media e fornendo strumenti di controllo. Ma il declino della libertà riguarda anche gli Stati Uniti: il rapporto critica l’abolizione della «net neutrality» che impediva ai service provider di decidere di favorire o meno la fruizione di un certo servizio o di offrire una maggiore velocità di accesso solo a pagamento. Ma dopo l’attacco alla sinagoga di Pittsburgh, un altro aspetto è di tragica attualità: l’uso dei social per diffondere l’odio. L’attentatore frequentava un social popolare tra l’estrema destra, «Gab», dove si trovano messaggi antisemiti e idee complottiste. Mentre Twitter, Facebook e Reddit cercano di «ripulire» i profili, gli utenti espulsi trovano comunque rifugio in altri angoli oscuri del web come Gab, Discord, 4chan.
Viviana Mazza, Corriere della Sera, 1 novembre 2018