I Lavori degli Stati GeneraliOtto per mille e Italia ebraica, la sfida di parlare alla società
Reperire le risorse necessarie alle istituzioni dell’ebraismo italiano e ragionare su come incrementare una risorsa fondamentale come la raccolta dell’Otto per mille. Questo il tema al centro di una delle sessioni conclusive degli Stati generali dell’ebraismo italiano, organizzati a Roma dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Tanti gli spunti e le problematiche toccate, a partire dal ruolo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in quanto ente centrale e rappresentativo dell’ebraismo italiano a livello nazionale fino a quello delle singole Comunità sparse sul territorio. A spiegare il percorso intrapreso dall’Unione, i Consiglieri UCEI David Menasci e Elio Carmi che hanno sottolineato come il mondo ebraico abbia grandi potenzialità per far crescere le firme dell’Otto per mille e di come l’UCEI stia investendo per avviare una campagna mirata a questo scopo, da affiancare al lavoro quotidiano dei diversi strumenti di informazione realizzati dalla redazione giornalistica.
C’è infatti un grande bacino di cittadini italiani che dimostra interesse verso l’ebraismo, come confermano i report relativi proprio all’Otto per Mille realizzati dall’istituto di ricerca di Trieste Swg in collaborazione con i giornalisti dell’Unione. Questi report rappresentano un punto di partenza importante per lavorare sul messaggio che il mondo ebraico deve dare all’esterno, ha spiegato Daniel Fishman, alla cui agenzia la Giunta ha affidato una campagna di comunicazione. Gli italiani sanno che gli ebrei esistono ma hanno poca consapevolezza su chi siano realmente ed è necessario lavorare su chi dimostra interesse a scoprirlo, hanno sottolineato Fishman e Carmi. In particolare c’è il desiderio di capire chi siano e come vivono oggi gli ebrei, ha aggiunto Menasci.
Diversi gli spunti arrivati dai presenti, tra cui Roberto Jarach, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano che ha sottolineato come il Memoriale continui a registrare una importante crescita nelle visite e come questo pubblico possa essere sensibilizzato sul tema dell’Otto per mille e sulla necessità di dare risorse all’ebraismo per custodire la Memoria. L’importanza di raccontare la cultura ebraica è stato l’altro elemento più volte ricordato: iniziative coma la Giornata Europea della Cultura Ebraica, festival locali come il Balagan a Firenze, Nessiah a Pisa, Jewish in the city a Milano sono occasioni preziose per costruire ponti e legami con il grande pubblico, hanno ricordato tra gli altri il Consigliere UCEI Sara Cividalli, il presidente della Comunità ebraica di Pisa Maurizio Gabbrielli e il Consigliere della Comunità ebraica di Milano Gadi Schoenheit. Cividalli ha inoltre proposto che dall’Unione arrivino delle linee guida su come utilizzare i social network per pubblicizzare all’esterno gli eventi comunitari.
Area su cui è stato suggerito di lavorare è stato poi l’impegno sul sociale: la necessità di realizzare più iniziative aperte alla società, in particolare in questo momento di difficoltà economia che attraversa il paese, è lo spunto arrivato tra gli altri dall’assessore UCEI alla Casherut Jacqueline Fellus e da Giacomo Moscati, assessore UCEI ai rapporti internazionali. Anche la promozione delle tante iniziative di Israele nel mondo, ha affermato il Consigliere dell’Unione Marco Ascoli Marchetti, può aiutare il pubblico italiano a sostenere l’ebraismo locale.
Il passo fondamentale, hanno sottolineato David Menasci ed Elio Carmi, è riuscire a instaurare un rapporto di dialogo stretto con la società interessata al mondo ebraico e quindi far capire perché è importante che i singoli conferiscano fiducia e risorse all’ebraismo italiano anche attraverso la sottoscrizione dell’Otto per mille.