Informazione – International Edition
Bassani, tutte le opere in inglese

“Il Romanzo di Ferrara può essere paragonato a Gente di Dublino di Joyce, o alla Commedia umana di Balzac, ma un parallelo ancora più calzante sono i diversi libri di Memoria prodotti dopo la Shoah per ricordare tante città ebraiche scomparse. Perché la narrazione di Bassani è intensamente locale, e implica che al lettore siano familiari le giravolte e svolte della storia italiana del XX secolo”. Così il critico letterario Adam Kirsch recensisce sul magazine Tablet la prima edizione in un unico volume in lingua inglese delle opere complete di Giorgio Bassani dedicate alla città emiliana. Nel suo articolo, ripreso dalla sezione Italics dell’ultima uscita di Pagine Ebraiche International Edition, l’autore ripercorre la rilevanza del lavoro di Bassani, del Giardino dei Finzi Contini considerato il suo capolavoro, e degli altri romanzi e storie pubblicati.
Ancora sulla newsletter dedicata al pubblico internazionale, si torna a parlare di Pittsburgh e delle numerose cerimonie di solidarietà che si sono svolte in varie sinagoghe italiane e che hanno visto la partecipazione anche di molti esponenti delle istituzioni, compreso il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, l’ex primo ministro italiano Matteo Renzi, e il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Oggi siamo tutti ebrei” il messaggio di solidarietà di quest’ultimo. La preoccupazione per la vorticosa crescita degli episodi di antisemitismo in America è espressa da Jonathan Greenblatt, presidente dell’Anti-Defamation League, che in un op-ed pubblicato New York Times denuncia i dati sempre più inquietanti che arrivano dal monitoraggio svolto dall’ADL e invita tutti a contrastare non solo gli autori dei gesti di odio, ma anche la connivenza che li circonda. Anche nella sezione Bechol Lashon, questa settimana in lingua spagnola grazie alla traduzione di Ilaria Vozza, studentessa della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che sta svolgendo il proprio tirocinio nella redazione di Pagine Ebraiche, la storica Anna Foa esprime la propria preoccupazione per il salto di qualità delle manifestazioni di antisemitismo nella società contemporanea. “Oggi le persone come loro sanno di poter parlare apertamente, di vivere in un clima che consente loro di esprimere il loro antisemitismo perfino invocando i campi di sterminio. Fino a ieri, l’antisemitismo si affermava negando l’esistenza dei campi. Da oggi, può farlo rivendicandola”.
L’atteggiamento dello Stato italiano nei confronti dei suoi cittadini di religione ebraica è stato ricordato nel corso della visita alla sinagoga di Roma del ministro della Difesa Elisabetta Trenta: i tanti ebrei che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale, ricevendo anche medaglie e decorazioni, e il fatto che quegli stessi eroi furono traditi, discriminati e deportati vent’anni dopo, come ricordato dalla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, dal rabbino capo Riccardo Di Segni e dalla presidente UCEI Noemi Di Segni. Il ministro ha espresso la necessità di “richiamare alla memoria e alla conoscenza delle giovani generazioni quelle tragiche pagine di storia, affinché nel dialogo cresca la consapevolezza del bene comune per contribuire a un futuro di pace contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione”.
Infine per i lettori internazionali, la traduzione dell’intervista all’ambasciatore israeliano a Roma Ofer Sachs, proposta nel dossier Diplomazia del numero di Pagine Ebraiche di ottobre, che rispetto alle priorità di lavoro del suo ultimo anno di mandato ha sottolineato “Dobbiamo lavorare sull’Unione europea, ci sono ancora troppe incomprensioni all’interno delle istituzioni europee ed è necessario costruire un dialogo sereno” (a tradurre l’articolo in spagnolo Mariateresa Serafino e Francesca Antonioli della Scuola traduttori e interpreti di Trieste).

Rt

(5 novembre 2018)