Il veleno nazionalista
A cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il Capo dello Stato Sergio Mattarella da Trieste ricorda all’Italia il prezzo che la nazione e il continente pagarono seguendo la retorica nazionalista: “Bisogna ribadire con forza tutti insieme che alla strada della guerra si preferisce coltivare amicizia e collaborazione, che hanno trovato la più alta espressione nella storica scelta di condividere il futuro nella Unione europea”, le parole del Presidente della Repubblica. “Lo scoppio della guerra nel 1914 sancì in misura fallimentare l’incapacità delle classi dirigenti europee di allora di comporre aspirazioni e interessi in modo pacifico anziché cedere alle lusinghe di un nazionalismo aggressivo”. Mattarella, parlando da Piazza Unità d’Italia, ha voluto inoltre ricordare il tradimento subito proprio in quel luogo dall’ebraismo italiano nel 1938, richiamando la figura di Vittorio Calderoni, ebreo partito volontario e ucciso alla fine della Grande guerra. “Ritengo doveroso ricordarlo qui, in questa stessa piazza, dove ottanta anni addietro fu pronunciato da Mussolini un discorso che inaugurò la cupa e tragica fase della persecuzione razziale in Italia, perché – ha sottolineato Mattarella – Vittorio Calderoni era ebreo, il più giovane tra i circa 400 italiani di origine ebraica caduti nella Grande Guerra” (Messaggero).
Italia vittima del maltempo. In Sicilia dodici persone sono morte a causa delle forte piogge, nove delle quali nel palermitano: la villetta abusiva, costruita nel letto di un fiume, in cui si trovavano è stata travolta dal fango, racconta oggi il Corriere. Intanto il Primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato un Consiglio dei ministri straordinario per discutere della richiesta dello stato di emergenza e delle misure necessarie per le regioni colpite dalle ondate di maltempo.
Iran, odio di piazza. Bandiere americane e israeliane sono state bruciate ieri a Teheran dai manifestanti riunitisi nel 39esimo anniversario del sequestro dell’ambasciata degli Stati Uniti e alla vigilia del ripristino delle sanzioni Usa contro l’Iran. Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, si è detto fiducioso che le sanzioni, che entreranno in vigore oggi, possano “avere l’effetto atteso: cambiare l’atteggiamento dell’Iran”. Da Teheran, la corrispondete de La Stampa Francesca Paci racconta l’atmosfera della manifestazione e “della seconda e più pesante ondata di sanzioni in vigore” da oggi che “grava da giorni sulla capitale e sul Paese, un countdown da chiamata alle armi per gli irriducibili e da corsa al bancomat per tutti gli altri”.
Usa, 24 ore alla prova delle urne per Trump. Domani si vota per le elezioni di metà mandato negli Usa e i quotidiani parlano di referendum sulla presidenza Trump. In gioco la maggioranza al Senato e alla Camera: l’appuntamento di metà mandato è tradizionalmente favorevole al partito d’opposizione, ricorda il Fatto Quotidiano presentando alcuni dei candidati, ma la partita è molto aperta e Trump è sceso in campo in prima persona per sostenere i candidati Repubblicani, usando toni molto duri sull’immigrazione. Toni criticati oggi da Jean-Francois Kahn che accusa il presidente Usa così come il francese Jean-Luc Mélenchon, per “l’abitudine di intimidire verbalmente qualsiasi avversario che si presenti sulla loro strada”. “A furia di identificare l’altro con il ‘male assoluto’, – ammonisce Kahn dalle colonne di Repubblica Affari e finanza – come stupirsi se poi si finisce con l’espressa volontà di “sradicare il male”? La violenza verbale non è mai neutra. Dire una cosa forse non equivarrà a farla, ma a istigarla sì. Senza la parola antisemita, non ci sarebbe la Shoah. Senza i discorsi sull’odio di classe, non ci sarebbe stato il terrore stalinista”.
Roma, viaggi della Memoria. È iniziato ieri il Viaggio della Memoria di oltre cento studenti di 29 scuole romane: oggi la visita ai campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Con loro i sopravvissuti e Testimoni della Shoah Sami Modiano e Tatiana Bucci, la sindaca Virginia Raggi e la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello (Corriere Roma). A proposito di Memoria, punizione esemplare per la tifoseria d’ultradestra e antisemita dello Sparta Praga, a cui è stato imposto di seguire lezioni obbligatorie sui crimini contro l’umanità commessi dai nazisti e da chiunque altro, e visite ai musei sulla Shoah, riporta Repubblica.
Enel e il modello innovazione israeliano. Al Sole 24 Ore Ernesto Ciorra, responsabile dell’innovazione e della sostenibilità del gruppo Enel, racconta tra le altre cose perché l’azienda ha scelto di investire in Israele e perché il paese può essere un esempio per l’Italia. “Ci sono settori nei quali l’Italia è un modello di riferimento: penso alla moda, l’artigianato, l’elettronica di precisione. Il problema è che non abbiamo un ecosistema italiano che sostenga l’innovazione. Se dobbiamo cercare un’azienda in Israele ci rivolgiamo all’Israeli Innovation Authority che trova immediatamente l’azienda innovativa con la quale lavorare. I capitali pubblici per le start up italiane sono molto inferiori rispetto agli enormi capitali privati negli Usa, o a quelli pubblici in Russia e in Israele, paesi nei quali abbiamo innovation hub. Abbiamo lanciato un laboratorio ad Haifa: l’80 per cento dei nostri costi operativi viene pagato dal governo israeliano”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked