onori…

“Vajokhal vajesht vajaqom vajelakh vaivez ‘Esav et ha bekhorà – e mangiò, bevve, si alzò, se ne andò e disprezzò Esaù la primogenitura”. Come mai Esaù, prima disprezza la primogenitura e dopo che suo fratello Giacobbe riceve la benedizione – berakhà – del primogenito al suo posto, si adira? I commentatori, giocando sullo scambio di lettere, fanno notare che (nella lingua ebraica) bekhorà e berakhà, si scrive con le stesse lettere.
La bekhorà è la primogenitura, con tutti i suoi oneri e responsabilità; la berakhà è la benedizione – anche economica – che il primogenito riceve, proprio per le maggiori responsabilità rispetto ai fratelli più piccoli.
Chi si assume oneri maggiori ha diritto a maggiori onori;
“vaivez ‘Esav et ha bekhorà” Esaù disprezza la primogenitura (gli oneri), ma sicuramente non rifiuta gli onori.

Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna