RELIGIONI Ebraismo in terre d’Islam

robiatiVittorio Robiati Bendaud / LA STELLA E LA MEZZALUNA / Guerini e associati

Due ricostruzioni storiche si fronteggiano circa i complessi, difficili e spesso ambigui rapporti tra ebrei e musulmani. Da un lato viene celebrata, venata da miti, la coesistenza andalusa medievale, stemperando le serie criticità che la strutturarono e attraversarono. Esiste poi una ricostruzione storica alternativa, riducente il rapporto tra ebraismo e Islam soltanto a incomprensione e odio. Nessuna delle due letture risponde alla realtà, che è molto più sfaccettata.

La ricchissima storia degli ebrei dimoranti nei domini islamici, non molto indagata, almeno nella pubblicistica italiana, ed estremamente affascinante, è l’oggetto del libro La stella e la mezzaluna, di Vittorio Robiati Bendaud, edito da Guerini e associati. In esso l’autore ne ricostruisce le parti salienti, partendo dall’antichità nella valle del Nilo e nella mezzaluna fertile, passando per la nascita dell’Islam e per gli storici e profondi legami dell’ebraismo con la nuova religione, e attraversando i secoli fino agli inizi del ‘900.

Robiati Bendaud, filosofo, coordinatore del tribunale rabbinico del centro-nord Italia, allievo di Rav Giuseppe Laras (al quale il libro è anche dedicato) e impegnato nel dialogo interreligioso, con questo saggio di lettura assai godibile entra nel profondo della relazione tra le due religioni.

Come ha scritto Antonia Arslam nella prefazione, Robiati Bendaud segna “fin da subito il perimetro di un’indagine che non si limita alla dotta – e per molti versi nuova – esposizione di una storia millenaria, ma la innerva di calda umanità. Il costante filo rosso che sorregge tutto il libro è la pietas dell’autore, che attraversa come un pellegrino appassionato i mondi dell’ebraismo e dell’islamismo mentre si confrontano lungo i secoli, elencando, raccontando, dipingendo personaggi ed eventi con serena, precisa indipendenza di giudizio e massima obiettività.”

La storia ebraica, nonostante la si inquadri spesso all’interno dell’Occidente, è una storia che ha vissuto e fiorito per secoli a Oriente. “L’ebraismo è stato ed è in misura almeno pari se non maggiore ancora, anche un fenomeno ‘orientale’, peraltro antecedente di numerosi secoli l’avvento dell’Islam in Arabia e Persia, Egitto e Libia, Maghrib e Mashriq.”

Un “fenomeno” che si interrompe nel ‘900, con la nascita dello stato d’Israele e l’esodo di oltre un milione di ebrei dai paesi arabi, che per la grande maggioranza sarebbero confluiti in Israele. Segnando la sostanziale fine di una coesistenza che ha segnato profondamente la storia ebraica. Ma non la fine dell’intreccio tra le due identità, che rimangono profondamente ed evidentemente interconnesse.

Come nota Robiati Bendaud, “l’indipendenza nazionale d’Israele è costituiva dell’ebraismo, e per gli ebrei è innanzitutto una questione esistenziale, prima ancora che politica. Lo Stato d’Israele è ovunque confinante con il mondo arabo-islamico. Per quanto possa essere difficile da ammettere, ebrei e musulmani condividono ancora un destino potentemente interconnesso, per il bene comune o per la rovina di entrambi.”

Marco Di Porto