Napoli, Memoria in salotto

È approdato anche a Napoli Zikaron Ba Salon, progetto nato alla scopo di sensibilizzare sui temi della Memoria in modo diretto, con incontri poco “formali” nei salotti delle case, che permettono ai ragazzi di conoscere meglio i testimoni.
A curare gli appuntamenti partenopei, la Commissione Antisemitismo e Memoria dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con il supporto del Progetto Memoria, che hanno coinvolto due classi quinte del liceo Antonio Genovesi di Napoli, che hanno potuto ascoltare, in due diversi salotti, le storie di Alfredo Tedeschi e di Gabriella Sacerdote Fontana. Due vicende molto diverse, che non raccontano la deportazione, ma che contribuiscono a mantenere viva la Memoria delle vessazioni e delle ingiustizie subite da decine di migliaia di ebrei italiani.
Alfredo Tedeschi, classe 1929, è originario di Livorno. Subì le leggi del ’38, fu cacciato dalle scuole, e dovette migrare – come tutti i bimbi ebrei della sua età – nelle sostitutive scuole ebraiche. Dopo la caduta del fascismo e l’8 settembre si nascose insieme ai suoi genitori e al fratello sulle colline di Pisa, fino alla Liberazione. La sua famiglia si salvò, ma molti parenti prossimi, per parte di madre, non furono così fortunati, furono presi e non fecero ritorno. Tedeschi nel dopoguerra divenne primario ortopedico, si formò una famiglia. Ma quegli anni, ha raccontato ai ragazzi, hanno segnato profondamente la sua vita e quella di tutta la sua famiglia.
Gabriella Sacerdote Fontana è nata invece a Napoli nel 1941, da Yacov Sacerdote, originario di Voghera, e da Margherita Susani, di Livorno. La famiglia si spostò a Napoli nel ‘39, lei nacque nel ‘41. Gabriella ha raccontato ai ragazzi i suoi ricordi della scuola ebraica, che era obbligata a frequentare, e di cui era l’allieva più piccola. E ha raccontato l’arrivo dei tedeschi a Napoli, ben presto scacciati dalla Resistenza napoletana, insorta nelle Quattro giornate. Confrontandosi con i ragazzi, ha rievocato la violenza di quegli anni, la visione di un tedesco morto per terra, le difficoltà che segnarono tutta la famiglia, il complicato reinserimento nella società dopo gli anni della discriminazione.
Il progetto Zikaron BaSalon è nato in Israele nel 2010, grazie all’impegno dell’omonima organizzazione di volontariato (www.zikaronbasalon.org/). Gli appuntamenti partenopei, molto partecipati, hanno riscosso un notevole consenso tra i ragazzi, che realizzeranno anche dei video sulla loro esperienza.

Marco Di Porto

(15 novembre 2018)