Rivlin in visita da Bergoglio:
“La nostra amicizia un valore”
Dalla lotta all’odio in ogni sua forma alle nuove possibilità del dialogo tra ebrei e cristiani. Oltre mezz’ora di confronto, in un clima di grande amicizia e cordialità.
Si è aperta con un colloquio con papa Bergoglio la missione del Presidente israeliano Reuven Rivlin a Roma, a poco più di tre anni dalla sua prima visita in Italia. Il primo di una serie di appuntamenti che lo porteranno a incontrarsi anche con il suo omologo Sergio Mattarella al Quirinale e con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a confrontarsi in un successivo momento anche con la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
“Il grano potrebbe crescere nel deserto, come nel deserto di inimicizia può crescere l’amicizia per avere la pace”. Queste le parole con cui Bergoglio si è rivolto al presidente Rivlin al termine del colloquio, avvenuto nella Biblioteca alla Seconda Loggia del Palazzo Apostolico in Vaticano. “È vero che può crescere il grano nel deserto, noi ci abbiamo portato l’acqua e lo abbiamo visto fiorito” ha sottolineato il Presidente israeliano.
Nel corso dell’incontro si è anche parlato di Gerusalemme. “Città santa per le tre religioni monoteiste da secoli, per il popolo ebraico è il centro spirituale dall’epoca del Primo Tempio oltre 3mila anni fa. Ma è anche – ha detto Rivlin – un microcosmo della nostra capacità di vivere insieme”.
Rivlin ha inoltre definito la relazione tra Israele e Santa Sede un’esperienza “dal grande significato e valore per entrambi gli Stati”. Un rapporto che, ha poi auspicato, “potrà ulteriormente rafforzarsi”.
(15 novembre 2018)