Shir Shishi – Le rose di Zelda

sarah kaminskiZelda Schneersohn sposata Mishkovski era figlia di una nota famiglia hassidica discendente del gruppo Chabad, cugina del grande Rebbe Menachem Mendel di Lubavitch. Nasce in Russia nel 1914 e trascorre l’infanzia a Gerusalemme dove morirà nel 1984, amata da tutte le persone che l’avevano incontrata come insegnante, amica o poetessa. La sua casa era sempre aperta a chi desiderava scambiare due chiacchiere con lei o chiedere un consiglio. Il suo motto era “L’amore nascosto nel cuore di chi è stato creato a immagine di Dio è il regalo più meraviglioso che possediamo”.
La rosa è un’armoniosa lirica dall’ordine calmo e il testo contiene allusioni e cambiamenti sorprendenti; può essere letta come un canto d’amore, un’immagine mistica, una lode alla bellezza della natura o un desiderio di pace politica, in quanto la citazione biblica allude alle parole di Isaia. Oggi come già in passato, vorremmo anche noi attraversare il mare di fuoco per trovarci nell’isola della pace promessa.

Ogni rosa è un’isola
di pace promessa,
di pace eterna.

In ogni rosa dimora
una zaffirea rondine
di nome “Forgeranno le loro spade…”

E pare così vicina
la luce della rosa
così vicino
il profumo,
così vicina
la calma dei petali,
così vicina quell’isola.

Prendi una barca
E attraversa il mare di fuoco

Tempo libero, poesie, Am Oved, 1967 (Libro per il Bat Mitzva di Noemi Anau, Zamorani, Torino)

Sarah Kaminski, Università di Torino