Pietransieri, il ricordo dell’eccidio
“Azione comune contro l’odio”
Pietransieri è una frazione del Comune di Roccaraso, in provincia dell’Aquila. L’incanto di montagne bellissima spezzato 75 anni fa da un abisso di brutalità e violenza. Il 21 novembre del 1943 i nazisti vi effettuarono infatti una delle prime tante stragi compiute sul territorio italiano. Furono 128 i residenti di questa piccola località ad essere trucidati quel giorno dai tedeschi. Tra loro moltissimi bambini. Un’unica sopravvissuta alla strage, Virginia Macerelli.
Una vicenda drammatica su cui è tornata a riaccendersi l’attenzione mediatica nel novembre del 2017, quando il Tribunale di Sulmona ha decretato in una storica sentenza che è la Germania di oggi a doversi far carico di un risarcimento di natura economica per quei crimini.
A 75 anni dall’eccidio una tavola rotonda con alcuni tra i più importanti giuristi italiani ha offerto nuovi spunti di riflessione. Tra i relatori intervenuti a Roccaraso l’ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini; Giovanni Mammone, primo presidente della Corte di Cassazione; Giovanni Canzio, presidente emerito della stessa; Guido Raimondi, presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo. E con loro – insieme al padrone di casa, il sindaco Francesco Di Donato – il professor Francesco Sabatini, presidente emerito dell’Accademia della Crusca; il presidente del Tribunale di Sulmona Giorgio Di Benedetto, la giudice Giovanna Bilò cui si deve la storica ordinanza, l’avvocato Lando Sciuba. A moderare l’incontro il giornalista Adam Smulevich.
Dalla necessità che il ricordo di tali fatti resti vivo nella Memoria collettiva come antidoto all’odio al fondamentale presidio rappresentato da istituzioni europee chiamate a tutelare i valori fondamentali da nuove insidie. Dall’infamia svelata con il ritrovamento del cosiddetto “Armadio della vergogna” all’importanza di far tesoro della lezione che tali vicende consegnano alle nuove generazioni. Numerosi i temi affrontati nel corso dell’incontro, le cui conclusioni sono state affidate a Legnini. “Questa iniziativa – ha osservato, ricordando anche i numerosi impegni assunti da lui personalmente e da diversi protagonisti del confronto di Roccaraso assieme all’UCEI – rappresenta un po’ la conclusione ideale di un percorso. Un momento di riflessione sul nostro passato che dovrà necessariamente proseguire con un rafforzamento dei presidi esistenti a nostra disposizione affinché questo passato non si ripeta”. Un momento, ha poi osservato riferendosi all’ordinanza di Sulmona, “in cui la verità storica si ricongiunge con quella giudiziaria”.
“Nessun valore economico potrà ridare a Virginia i propri cari, e siamo disposti anche a rinunciare all’aspetto economico a condizione che la Germania si renda disponibile a finanziare un patto per la pace. Vogliamo ridare vita ai casolari della strage, a beneficio delle future generazioni” ha sottolineato il sindaco Di Donato. Una proposta che è stata accolta con un lungo applauso della platea.
(18 novembre 2018)