Macron da Merkel con un piano per rilanciare l’Europa
Un nuovo capitolo per l’Europa. È quanto invoca il presidente francese Emmanuel Macron, intervenendo al Bundestag tedesco in occasione della cerimonia di commemorazione delle vittime della Grande guerra. Per Macron è necessario “costruire una moderna, democratica, efficiente sovranità” europea. “Il nostro mondo è ad un bivio”, ha aggiunto Macron, mettendo in guardia contro il rischio che “nazionalismo senza memoria” e “fanatismo senza punti di riferimento” prendano il sopravvento. “Questa nuova responsabilità franco-tedesca consiste nel dare all’Europa gli strumenti della sua sovranità”, ha detto il capo di Stato, menzionando in particolare la necessità di costruire una difesa comune e di attuare una politica migratoria con un sistema di asilo armonizzato. In difficoltà in patria, ricorda Le Monde, il presidente francese cerca di rinsaldare l’alleanza con la Germania di Angela Merkel. “Molto applaudito dai deputati tedeschi, – spiega Le Monde – che gli hanno fatto una standing ovation, il presidente francese si è poi recato in cancelleria per un incontro di lavoro con Angela Merkel. A sei mesi dalle elezioni europee, Macron si aspetta che il governo tedesco sostenga più attivamente le sue proposte per il rilancio dell’Europa”. Secondo Politico, Merkel e Macron proporranno oggi – in occasione di una riunione straordinaria dell’Eurogruppo – un progetto di riforma del bilancio della zona euro “al quale i governi all’interno del blocco della moneta unica possono attingere, ma solo se ‘rispettano’ le severe regole di coordinamento delle politiche economiche”.
Le mosse di Netanyahu per mantenere in piedi il governo. “Spero nella responsabilità dei partner di governo perché non lo facciano cadere. Sarebbe irresponsabile andare al voto, in queste condizioni di sicurezza complesse”. Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel corso di una conferenza stampa in cui ha ribadito la sua volontà di evitare le elezioni anticipate. “Netanyahu – spiega La Stampa – ha assunto il ministero della Difesa ad interim e ha detto di avere un ‘piano chiaro’, anche se non ha rivelato i dettagli”.
Genova, gli avvocati e le Leggi del ’38. Le lezioni dell’ex presidente del Consiglio e giurista Giuliano Amato e del professor Guido Alpa; le testimonianze dei familiari di quei 16 uomini di legge, avvocati e procuratori, vergognosamente cancellati dall’Albo nel 1939, in applicazione delle leggi razziali promulgate un anno prima. “Da ieri, in tribunale a Genova, – ricorda il dorso locale di Repubblica – c’è una targa a ricordare queste persone, vittime anche del ‘silenzio’ di colleghi e società civile”. L’iniziativa è stata organizzata dalla Comunità ebraica genovese insieme all’Ordine degli Avvocati di Genova, al Centro Culturale Primo Levi e all’Associazione Italiana degli Avvocati e Giuristi Ebrei.
Laurea honoris causa ad Edith Bruck. L’università Roma Tre conferirà mercoledì la laurea honoris causa in Informazione, editoria e giornalismo alla scrittrice, poetessa e Testimone della Shoah Edith Bruck. A ricevere l’onorificenza anche don Roberto Sardelli, 83 anni, fondatore della “Scuola 725” per i bimbi delle differenziali, riporta Corriere Roma. Il quotidiano ricorda anche il convegno internazionale Chiesa, fascismo ed ebrei: la svolta del 1938 che si apre oggi (dalle 16.30) nella sede della Società Dante Alighieri.
Segnalibro. Arriva in Italia Atto finale, terzo volume della trilogia dello scrittore tedesco Harald Gilbers (Emons) con protagonista Richard Oppenheimer: un ex commissario della polizia di Berlino, licenziato perché ebreo ma scampato alla deportazione, che continua ad indagare nella Germania devastata da carestia e bombardamenti. “È un fatto poco conosciuto, ma ancora nel 1943 a Berlino vivevano 27 mila ebrei. – racconta Gilbers in un’ampia intervista pubblicata oggi da Repubblica – Una minoranza, se pensiamo alle vittime dei campi di sterminio, eppure Goebbels si lamentava per non essere riuscito a ripulire la capitale dalla loro presenza. Molti vennero risparmiati perché lavoravano nell’industria bellica, e altri, come Oppenheimer, perché avevano sposato le cosiddette Mogli Ariane. La verità è che i nazisti non sapevano come comportarsi con loro, e temevano la cattiva propaganda se avessero mandato a morte i membri di una famiglia tedesca. Naturalmente, gli ebrei superstiti dovevano vivere nelle speciali Case degli Ebrei ed erano comunque soggetti a ogni vessazione”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked