Netanyahu salva il suo governo

rassegnaIl governo guidato dal Premier israeliano Benjamin Netanyahu, contro i pronostici iniziali, sembra aver tenuto, nonostante l’abbandono del ministro della Difesa Lieberman e alcune tensioni interne. “Il primo ministro israeliano ha scongiurato, per ora, elezioni anticipate. – scrive La Stampa – Con una marcia indietro plateale i ministri dell’Educazione e della Giustizia, Naftali Bennett e Ayelet Shaked, hanno annunciato ieri che non si ritireranno dal governo. Avevano passato giorni a minacciare l’uscita di scena degli otto deputati del loro partito”. “In un Paese dove gestire le crisi che entrano nel suo ufficio come le onde del mare è parte della routine del primo ministro, il voto che questi due prendono per la gestione di questa crisi è zero”, il commento su Haaretz di Yossi Verter, riportato oggi da La Stampa, in merito a Bennett e Shaked. Del primo Repubblica riporta brevemente una dichiarazione: “non ho ottenuto il ministero della Difesa ma Netanyahu mi ha convinto a non lasciare il governo. Ho perso una battaglia politica, ma è meglio se a battermi è il primo ministro e non Hamas, Ora lo aiuterò a fare in modo che Israele vinca ancora”. Il Messaggero parla invece della contestata scelta di Netanyahu di ritardare l’arrivo di 8mila ebrei etiopi in Israele: una sospensione che il quotidiano romano accosta al problema dei migranti in Europa, plaudendo all’azione del Premier. Eyayu Abuhayu, un membro della comunità, ha detto ad Associated Press che 50 ebrei etiopi sono morti dal 2015 in attesa di raggiungere i loro familiari in Israele. “Vogliamo che il primo ministro Benjamin Netanyahu venga in nostro soccorso prima di morire tutti qui”.

Scontro tra Airbnb e Israele. Ha destato dure reazioni in Israele la decisione di Airbnb di cancellare gli annunci delle case in affitto da israeliani residenti nei Territori. L’annuncio, scrive Haaretz, è giunto dal sito di Airbnb: “Abbiamo deciso – era scritto – di cancellare le offerte che giungono da insediamenti nella Cisgiordania occupata, che si trova al centro della disputa fra israeliani e palestinesi”. Il ministro israeliano del turismo Yariv Levin ha minacciato ritorsioni (Repubblica).

Torino, l’infamia dei sequestri del ’38. Si intitola “Le case, le cose. Le leggi razziali del 1938 e la proprietà privata”, la mostra che sarà inaugurata domani alle 17.30 nella sede della Fondazione 1563 a Torino, curata dal presidente del Centro di Studi Primo Levi Fabio Levi e incentrata su documenti e immagini che testimoniano i sequestri gestiti in Piemonte e Liguria dall’Istituto San Paolo di Torino. Tra i materiali esposti, la lettera con cui Natalia Ginzburg chiedeva nel 1945 la restituzione dell’alloggio torinese che le fu sequestrato a causa delle infami Leggi razziste. Una lettera in cui la nipote Lisa – intervistata oggi da Corriere Torino – spiega di ritrovare “il tono sobrio e proprio per questo autorevolissimo, che Natalia aveva di fronte alle circostanze, anche le più drammatiche”.

Leggi del ’38 e la Chiesa. Prosegue la due giorni di convegno organizzata dalla Società Dante Alighieri a Roma sul tema delle Leggi razziste, il fascismo e la Chiesa cattolica. Tra gli interventi ad aprire la mattinata di oggi, quello della presidente UCEI Noemi Di Segni, riporta Avvenire, che ricorda anche la partecipazione ieri del direttore del Cdec di Milano Gadi Luzzatto Voghera. Il quotidiano cattolico ospita inoltre oggi un intervento del cardinale Gualtiero Bassetti, che scrive: “I cattolici italiani avrebbero potuto fare di più” davanti alla discriminazione contro gli ebrei che portò alla Shoah.

Gusto Kosher. “Convivio sulle spezie” è l’appuntamento che giovedì a Roma aprirà la rassegna dedicata all’intreccio tra cultura ebraica e cibo, Gusto Kosher, sul tema In principio (B’Reshith). Racconti di grani e spezie. “Un’edizione speciale, – scrive il Corriere Roma – prodotta da Le Bon Ton Catering di Giovanni Terracina, che ripercorre la storia dello Stato ebraico attraverso il suo cibo.

A Teatro, amicizie interrotte. “Destinatario sconosciuto” è il titolo dello spettacolo che domani e giovedì andrà in scena al Teatro Baretti di Torino, con la regia e l’adattamento al testo di Katherine Kressmann-Taylor di Rosario Tedesco. Al centro della storia, il carteggio tra due amici: entrambi tedeschi, uno ebreo l’altro no. Con l’avvento del nazismo il primo deciderà di tagliare i ponti con il secondo: “Ora sono un gerarca di Hitler, ti ho voluto bene nonostante tu fossi ebreo”. Lo spettacolo – riporta La Stampa Torino – ha ricevuto il sostegno della Comunità ebraica torinese e del Goethe Institut.

Venezia, i canti delle sinagoghe. Musiche della tradizione ebraica a Venezia – Le registrazioni di Leo Levi 1954/1959, è l’ampio volume di studi – con due cd abbinati – curato da Piergabriele Mancuso per la collana aEM e dedicato al lavoro di recupero delle testimonianze liturgiche di rito sefardita e ashkenazita portato avanti da Leo Levi. Testimonianze, scrive Avvenire, che “oggi permettono sia di restituire alle comunità un prezioso frammento di passato salvato da Levi, sia tramite esso di ricostruire l’intero quadro rituale/artistico della comunità medesima”.

Traduzioni. Sollecitato da un lettore ad intervenire sul tema “della traduzione del Padre nostro”, Corrado Augias (Repubblica) afferma che: “per la comprensione dei testi è anche importante dare il giusto peso alla convinta e rivoluzionaria ebraicità di Gesù: nella sua predicazione. Egli si rivolgeva ad altri ebrei nel tentativo di restituire alla religione comune una dimensione spirituale che vedeva incrinata dagli alti sacerdoti a volte compromessi con il potere romano”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked