I musei e la cultura responsabile
Nel mese di novembre, triplo appuntamento per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS in campo internazionale.
Il primo a Kiev, in Ucraina, per intervenire, con una lezione del Direttore Simonetta Della Seta sulla creazione di un museo nazionale, a un seminario sulla leadership museale organizzato dal Museo Nazionale di Storia dell’Ucraina e per dare una consulenza al Babi Yar Holocaust Memorial Center (BYHMC), che sta per nascere sul sito dove nel settembre del 1941 nazisti e ucraini assassinarono 34.000 ebrei di Kiev. L’intervento del MEIS ha non solo interessato ottanta giovani leader di musei in Ucraina, ma portato a una convenzione tra il BYHMC e il MEIS, alla quale sta dando seguito l’Ambasciata d’Italia a Kiev.
Il secondo appuntamento si è tenuto a Venezia, dove il MEIS ha partecipato alla conferenza “Valori europei e innovazione. Il Premio dei Musei del Consiglio d’Europa”, organizzata presso il Museo Correr dal Consiglio d’Europa e dallo European Museum Forum. Da oltre quarant’anni, il Consiglio d’Europa ricerca e valorizza le istituzioni museali che promuovono tematiche e valori europei comuni, nello spirito della Convenzione di Faro. In questo contesto, musei appena inaugurati o recentemente ripensati, provenienti dai quarantasette Paesi membri del Consiglio d’Europa, concorrono ogni anno all’European Museum of the Year Award (EMYA) e al Premio Museo del Consiglio d’Europa (CoE-MP), fornendo un’ampia panoramica sui trend più innovativi e sulle politiche culturali più diffuse. Della Seta ha illustrato le caratteristiche che fanno del MEIS una delle realtà museali italiane più all’avanguardia, che ha saputo trasformarsi da carcere a luogo aperto e permeabile, narrando l’ebraismo italiano anche attraverso valori condivisi, alla base della costruzione dell’Europa. Accanto al MEIS, a raccontare come la realtà contemporanea possa essere declinata in prassi museografica, sono intervenuti altri tre musei dell’intangibile e della memoria: il MAP – Museo dell’Agro Pontino, il nuovissimo M9 – Museo del Novecento di Mestre e il Museo del Merletto di Burano. Del contesto europeo più ampio, hanno invece parlato i direttori del National Museum di Liverpool (vincitore del Council of Europe Museum Prize nel 2013), dell’European Solidarity Centre (Museo di Solidarność) di Danzica e del War Childhood Museum di Sarajevo.
L’impegno del MEIS sulla scena europea è proseguito a Budapest, dove – anche con la partecipazione del Presidente Dario Disegni – il Museo ha portato la propria esperienza alla conferenza dell’AEJM – Association of European Jewish Museums, intervenendo sul tema “The Politicisation of Museums. European Jewish Museums: Consequences and Responses”. Con Della Seta, Emile Schrijver, Direttore Generale del Jewish Cultural Quarter di Amsterdam, e Dariusz Stola, Direttore del Museo POLIN di Varsavia sulla Storia degli Ebrei Polacchi, sono stati chiamati ad affrontare l’attuale domanda circa la neutralità e/o il coinvolgimento dei musei ebraici europei in un’epoca e in una realtà di complesso consenso sociale.