…risposte

Emerge fra i documenti conservati nell’Archivio Attilio Milano presso la Biblioteca Archivio “Renato Maestro” della Comunità ebraica di Venezia una lettera che mi pare di grande interesse e per certi versi molto attuale. Attilio Milano era stato incaricato di raccogliere scritti per un numero speciale (che effettivamente venne pubblicato un anno dopo) della Rassegna Mensile di Israel in onore del direttore Dante Lattes. Fra le personalità contattate vi era Arnaldo Momigliano, grande storico dell’antichità, all’epoca schierato con il nazionalismo fascista e molto critico con gli ambienti sionisti che erano culla della militanza antifascista.
La risposta di Momigliano è molto netta e per certi versi anacronistica. Solo un anno e mezzo dopo anch’egli sarebbe stato espulso in quanto “di razza ebraica” dalla Regia Università di cui nel 1937 si pregiava di dichiararsi professore. Un testo su cui riflettere, alla vigilia dell’importante Giornata di Studi che si terrà presso la Comunità ebraica di Venezia e che verrà dedicata proprio a una riflessione a 80 anni dall’emanazione della legislazione antisemita.

“Torino 16 gennaio 1937-XV

On.le Presidente del Convegno di Studi Ebraici (Attilio Milano Ndr)
Ho ricevuto l’invito dell’8 gennaio 1937-XV a collaborare a una collana di scritti in onore del Prof. Dante Lattes e dichiaro in risposta quanto segue:
È fuori discussione che il Prof. Dante Lattes è di esempio nella purezza profonda con cui ha sempre sostenuto le Sue idee. Ma va affermato con altrettanta risolutezza che Egli, sionista, non può essere stimato “guida” da nessun ebreo italiano, che senta consapevolmente l’appartenenza alla patria e alla civiltà italiana come la più intima e incorruttibile ricchezza del proprio spirito.

L’onoranza a Dante Lattes – in quanto, ripeto, di altezza spirituale non comparabile con quella dei soliti sionisti politici – potrebbe quindi essere accettabile solo quando fosse concepibile come una confutazione di tutte le idee a cui il Lattes crede: confutazione che fosse nello stesso tempo segno di pieno rispetto e di assoluto distacco.
Tale non sembrando al sottoscritto lo spirito secondo cui l’invito è stato formulato, egli si rifiuta di aderire e si riserva di pubblicamente ripetere la propria avversione a un’onoranza, così com’è stata formulata, fuori posto. Sarò grato di un cenno di ricevuta.
Con perfetta osservanza,
Prof. Dr. Arnaldo Momigliano della R. Università di Torino”

Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC