“Israele ha bisogno di verità”

È un’amicizia profonda e indissolubile quella che lega Israele e le istituzioni europee. Anche nel segno di una “comune aspirazione alla pace” e del riconoscimento del “contributo che l’ebraismo ha offerto alla cultura europea nel corso della storia”.
A ricordarlo, in un messaggio letto stamane nella Sala Zuccari del Senato, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. Che di Israele ha parlato come di un paese che “difende ideali di giustizia”, “ha un’energia creativa” ed è “proiettato al futuro”.
Occasione del messaggio la conferenza “Il coraggio della verità”, organizzata a Roma dal Maccabi World Union con il sostegno di UCEI, Comunità ebraica romana, Maccabi Italia, Progetto Dreyfus, Solomon-Osservatorio sulle discriminazioni e Women’s Division-Donne per Israele, nel quadro di un impegno internazionale promosso dall’organizzazione e volto a difendere le ragioni di Israele.
Ragioni evocate in un altro messaggio, pervenuto dal ministro della Pubblica Sicurezza e degli Affari Strategici Gilad Erdan (che non ha potuto presenziare per impegni istituzionali in Israele). Il ministro si è soffermato sulla delegittimazione dello Stato ebraico nelle sedi internazionali, non di rado anche con il consenso dei rappresentanti italiani. “Siamo l’unico paese al mondo cui non è concessa la possibilità di scegliere la propria capitale e che deve subire il boicottaggio dei suoi prodotti e delle sue capacità scientifiche. Israele – l’accusa del ministro – sconta una visione mistificata della propria realtà”.
Posizioni condivise dal sottosegretario agli Affari Esteri, il leghista Guglielmo Picchi, impegnato appena pochi giorni fa in una missione in Israele. “Un paese discriminato, che subisce doppi standard inaccettabili” ha dichiarato stamane. “L’Italia – ha poi aggiunto il sottosegretario – sarà sempre più vicina a Israele. Più di quel che ha fatto finora”. Per il senatore forzista Lucio Malan, “la verità ci farà liberi e dovrà liberare le menti di molti che, nei media e nella politica, dimenticano le ragioni di Israele”. Legame forte anche per il senatore dem Luigi Zanda, che ha detto: “Verso il mondo ebraico e Israele provo un sentimento fraterno, più forte di ogni eventuale divergenza politica”.
A intervenire nel corso della conferenza, moderata dall’avvocato Barbara Pontecorvo, il direttore generale del Maccabi World Union Carlos Tapiro, il docente universitario Eli Avraham, il giornalista Ben Dror Yemini. Quattro i livelli d’azione delineati dalla presidente UCEI Noemi Di Segni nel suo saluto: istituzioni, media, mondo della scuola e dell’università, un approfondimento di Israele nelle sue dimensioni meno conosciute. “Stampa, telegiornali, televisione pubblica: siete tutti chiamati ad evitare la distorsione dei fatti” ha detto rivolgendosi ai giornalisti presenti. Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, ha sottolineato: “Non ci stancheremo mai di scendere in piazza per Israele, unico baluardo di democrazia nella regione”. Ad essere ricordata anche la ferita aperta dell’attentato al Tempio Maggiore del 1982.

(26 novembre 2018)