I lavori dell’Ihra a Ferrara
“Identità a suon di danza”

È con la prima nazionale per l’Italia di “Last Work”, lo spettacolo del 2015 della Batsheva Dance company che sono stati accolti a Ferrara i primi delegati dell’International Holocaust Remembrance Alliance IHRA giunti in città per la seconda riunione plenaria organizzata nell’anno della presidenza italiana. Per l’occasione, fortemente voluta dalla direttrice del Meis Simonetta Della Seta e organizzata dal Teatro Comunale di Ferrara in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah e con “Israele 70. Celebrando l’innovazione” al mattino è stata organizzata al Meis un incontro intitolato La danza nella cultura ebraica. Coordinato e introdotto da Della Seta, ha visto gli interventi di Roberto Cassarotto, in passato direttore di progetti per il Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa e direttore artistico del Balletto di Roma, in dialogo con Gisberto Morselli, responsabile per la stagione della danza al Teatro Comunale cittadino e con Dina Aldor, che dirige e coordina il lavoro della compagnia israeliana. Un incontro partecipato e coinvolgente, apertosi con il racconto di come la danza sia una componente essenziale della storia ebraica già a partire dagli esempi che si ritrovano nella Torah per Attachment-1-2arrivare al chassidismo e ora alla centralità che le compagnie israeliane hanno conquistato sulla scena internazionale. Dalla storia della compagnia, fondata nel 1964 da Martha Graham e dalla Baronessa Batsheva de Rothschild al percorso artistico del suo carismatico direttore artistico e ora coreografo in esclusiva Ohad Naharin, all’impegno sull’educazione in tutto il paese, il racconto di Aldor ha portato a un vivace dialogo con il pubblico.
Teatro pieno al pomeriggio, per lo spettacolo, salutato alla sua conclusione con diversi minuti di applausi da parte di un pubblico evidentemente emozionato: la scena vuota, occupata da una danzatrice che per tutta la durata dello spettacolo corre su un tapis roulant avvolta da un lungo abito blu, si è via via popolata. I diciotto ballerini della senior company hanno generato immagini potenti in un crescendo di bellezza ed emozioni, esaltate dalla musica composta appositamente da Grischa Lichtenberger. Inutile chiedersi il significato, il senso di uno spettacolo composto da immagini che si sovrappongono e rincorrono, in un alternarsi di lentezza e accelerazioni improvvise: il movimento è espressione più umana e commovente, capace di donare emozioni forti. E la corsa senza sosta è linea del tempo, storia che si ripete.

(Foto: Marco Caselli Nirmal)

(26 novembre 2018)