Oltremare – Senza tempo
La passione per le cose antiche rideclinate in nuove è un dettaglio delizioso della vita israeliana. Prendete per esempio i sandali “tanachim”, quelli fatti di una base di gomma e suola di cuoio, e sul piede da incroci di sottili strisce di pelle senza cucitura alcuna, di numero direzioni e comodità variabile. Sono assolutamente identici a quelli che si vedono nei mosaici bizantini e in altre fonti archeologiche, e si comperano preferibilmente nel cuore della Città Vecchia a Gerusalemme, immersi nel dedalo del shuk. Con quei sandali ai piedi ci si sente senza tempo, e non escludo un complotto dell’agenzia del turismo locale perché quando dopo qualche glorioso anno di servizio li si deve sostituire, conosco gente che prenota il volo solo per ritrovare il negozietto con la porta verde e un omino di Betlemme che alla fine della compera ti ha venduto almeno altre tre paia. Il fatto è che i “tanachim” fanno coppia fissa con le strade di pietra dei Gerusalemme, scivolose come un ponte di Venezia durante un acquazzone, mentre sull’asfalto misto a sabbia che abbiamo in tutto il resto del paese non hanno onestamente la stessa presa. Ma li calziamo lo stesso perché quella sensazione di passare con loro attraverso i secoli e non essere troppo toccati dalla realtà presente, quale che sia, è impagabile.
Daniela Fubini, Tel Aviv