rivelazione…

Chanukkah e Purim sono due feste di origine rabbinica: esse sono celebrazione della Torah Orale.
Disse Rabbi Chiya Bar Ashi a nome di Rav: colui che accende i lumi di Chanukkah è tenuto a benedire… Quale Berachah deve dire? Benedice dicendo: “Benedetto Sii Tu Signore, nostro D-o, che ci hai santificato con i tuoi precetti e ci hai comandato di accendere il lume di Chanukkah”. E da dove ci viene comandato? Rabbi Avya disse: “Agirai in base alla Torah che essi ti avranno insegnato e alla legge che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra” (Deuteronomio 17, 11). Rabbi Nechamiah disse: “Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo farà sapere, i tuoi vecchi e te lo diranno” (Deuteronomio 32, 7).
(Shabbath 23a)
Una persona non deve dire: “io non osservo le Mitzvoth dei Maestri perché queste non sono scritte nella Torah Scritta”. Così risponde loro il Santo e Benedetto Egli Sia: “Figli Miei, non potete dire una cosa simile! Piuttosto, tutto quello che essi stabiliscono su di voi lo dovrete mettere in pratica, come è detto: Agirai in base alla Torah che essi ti avranno insegnato e alla legge che ti avranno indicato; non devierai da quello che ti avranno esposto, né a destra, né a sinistra (Deuteronomio 17, 11). Per quale ragione? Perché Io concordo con le loro decisioni”. (Tanchumah, Nasoh 29)
Noi ci accostiamo alle leggi della Torah attraverso l’interpretazione e la saggezza dei Rabbini, senza i quali il testo della Torah è spesso incomprensibile. In tal modo l’ebraismo si fonda su un minimo di rivelazione [Torah Scritta] ed un massimo di interpretazione [Torah Orale], sulla volontà di D-o e sulla comprensione di Israele, per la quale, in particolare, dipendiamo dalla tradizione non scritta. Sul Sinai abbiamo ricevuto sia la parola [Torah Scritta], sia lo spirito per comprenderla [Torah Orale]; e i Rabbini, che sono gli eredi dei Profeti, ne interpretano e ne determinano il significato. C’è molta libertà e c’è molto potere nelle interpretazioni dei saggi; essi infatti hanno il potere, se le condizioni lo esigono, di accantonare un precetto della Torah.
Qui si sottolinea il ruolo fondamentale che gioca la Torah Orale e l’autorità dei Rabbini nel determinare la Halachà (norma di comportamento). La Torah viene dunque concepita come un corpo unico composto fondamentalmente di due parti. La prima non è comprensibile senza il ricorso alla seconda: solamente dalla loro intima connessione può scaturirne il vero senso della rivelazione. La Torah Scritta rappresenta una sorta di appunto, di sintetica epifania di quella Orale, e necessita quindi della integrazione di quest’ultima per poter rivelare i suoi contenuti. La Torah Orale diventa in questo modo il vero fondamento di tutta la dottrina ebraica, l’elemento teologico distintivo e la condizione stessa del patto con il popolo ebraico: è la parte fondamentale della rivelazione. Misconoscerne il ruolo centrale viene considerato dai Maestri alla stregua della negazione dell’origine divina della rivelazione.

Paolo Sciunnach, rabbino