Fiducia al decreto sicurezza

rassegnaCon 336 voti a favore e 249 contrari, la Camera ha confermato la fiducia al governo sul dl sicurezza, che dovrà essere convertito in legge entro il 3 dicembre. Il decreto interviene sulle norme relative alla protezione internazionale abrogando il permesso di soggiorno per motivi umanitari e rafforza i dispositivi contro terrorismo e infiltrazioni criminali negli appalti pubblici. “Siamo di fronte a una rivoluzione – il commento del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini – il decreto porterà più sicurezza alle città d’Italia, dà più potere ai sindaci, stronca il business dell’immigrazione clandestina, aumenta i poteri della lotta antimafia e antiracket”. Rispetto al tema migranti, scrive La Stampa, “gli unici accordi per riportare i migranti nei loro Paesi sono con Tunisia, Egitto, Marocco”.

Torna Jewish in the City. Dal Primo al 3 dicembre torna a Milano Jewish in the City, il Festival di cultura ebraica organizzato dalla Comunità ebraica della città. “Una tre giorni di incontri, convegni, ma anche momenti di svago e occasioni di riflessione per le scuole, a ingresso gratuito, con l’obiettivo di favorire scambi culturali e conoscenza, in una festa aperta a tutta la città e per la città. – racconta il Giorno nelle sue pagine milanesi – Si parte sabato alle ore 20.30, al Teatro Dal Verme (via San Giovanni sul Muro) con lo spettacolo “Oh Dio mio!”, di Anat Gov, una riflessione a metà tra psicanalisi e teologia non senza momenti di autentico umorismo yiddish. Domenica dopo l’inaugurazione alle 10.30, nella Sinagoga di via della Guastalla della manifestazione ci sarà un confronto tra lo psicanalista, saggista e scrittore Massimo Recalcati e rav Roberto Della Rocca sul pensiero di rav Giuseppe Laras, moderati da Andrée Ruth Shammah. Infine sempre in Sinagoga si terrà lo spettacolo di David Parenzo Un ebreo fulminato”.

Antisemitismo, il quadro europeo. Da un sondaggio della Cnn condotto in Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Polonia e Svezia, emerge una certa ignoranza rispetto alla Shoah e inquietanti segnali di antisemitismo in una parte minoritaria ma consistente degli intervistati. “Più di un quarto (il 28%) sostiene infatti – scrive Avvenire – che i pregiudizi antiebraici nei loro Paesi siano una risposta alle azioni dello Stato di Israele. E quasi un europeo su cinque (18%) crede che l’antisemitismo sia una reazione alle azioni e al comportamento quotidiano degli ebrei. Il rilevamento d’opinione ha provocato la reazione allarmata dello Yad Vashem, il museo dell’Olocausto di Gerusalemme, che ha invitato con urgenza le autorità europee a potenziare l’educazione delle nuove generazioni e rafforzare la legislazione contro l’antisemitismo e il razzismo”.

Milano e il network dei Giardini dei Giusti. Domani a Milano il secondo incontro di GariwoNetwork, rete che unisce tutti i soggetti, in Italia e all’estero, impegnati nella diffusione del messaggio dei Giusti. “Perché l’esempio si diffonda – riporta il Corriere – è nato nel 2003 a Milano, su proposta dell’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti, presieduta da Gabriele Nissim, il Giardino del Monte Stella, in cui ogni albero è intitolato a un Giusto. E oggi ci sono in Italia e nel mondo cento Giardini simili, i cui referenti saranno all’incontro di GariwoNetwork”.

Rohani e la solidarietà a Israele dall’Italia. Dopo l’ennesima minaccia a Israele proveniente dall’Iran – ovvero gli insulti di Hassan Rohani che recentemente ha definito Israele un “tumore canceroso” in Medio Oriente – diverse voci della politica italiana si sono levate per denunciare Teheran. “Bene ha fatto l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti – scrive il Foglio – a definire ‘inaccettabili e pericolose’ le parole di Rohani in un appello firmato da cento parlamentari del Pd. Rohani non è un barbaro, sa molto bene che quando definisce Israele in quel modo agisce come un balsamo sulla fragile psiche europea e occidentale, che appare nuovamente percorsa da livori e da complottismi giudeofobi che sappiamo dove abbiano portato in passato”.

La biblioteca di Luciano Foà.
Apre agli studiosi l’importante fondo della biblioteca personale di Luciano Foà, anima della cultura italiana del Novecento e cofondatore della casa editrice Adelphi. “Tra le iniziative che celebrano e accompagnano l’apertura, – racconta Corriere Milano – . c’è la mostra L’editore con la matita. La biblioteca di Luciano Foà che si inaugura oggi a Milano al Laboratorio Formentini, organizzata dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (che conserva il fondo di Foà) e curata da Marco Magagnin e Arianna Gorletta; e c’è l’incontro d’apertura, una conversazione con Marco Belpoliti e Manuela La Ferla (stasera alle ore 18)”.

Segnalibro. Si intitola Kafka’s Last Trial (in italiano sarebbe L’ultimo processo di Kafka) il libro di Benjamin Balint, un giovane studioso israeliano dell’Istituto van Leer, dedicato alla storia dell’eredità degli di Franz Kafka portati in Israele da Max Brod e presentato oggi dal Giornale. Una sentenza ha deciso che l’opera kafkiana resti in Israele e il saggio spiega come e perché.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked