Le menzogne su Israele
“Il coraggio della verità” è il titolo dell’incontro che si è tenuto a Roma, a Palazzo Giustiniani, lunedì 26 novembre. È stato promosso da Maccabi Italia e in particolare dal suo presidente Vittorio Pavoncello ed è stato organizzato nell’ambito di una serie di incontri simili svoltisi in tutto il mondo, promossi dalla Maccabi World Union.
È stato un convegno molto denso, sapientemente coordinato da Barbara Pontecorvo, con la partecipazione, oltre che della Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni e della Presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, di rappresentanti del Governo e delle forze politiche, di maggioranza e di opposizione. Sono intervenuti infatti il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi e i senatori Lucio Malan e Luigi Zanda. Tutti hanno avuto parole di calda vicinanza allo Stato d’Israele, tanto che non si può fare a meno di chiedersi come mai, di fronte a questa unanimità di opinioni, ancora pochi giorni fa l’Italia ha continuato a votare nell’Assemblea generale dell’ONU a favore di ben nove mozioni ostili allo Stato ebraico.
Dopo questi interventi ci sono state le relazioni di Rabbi Carlos Tapiero, del professor Eli Avraham, del giornalista Ben Dror Yemini. Il merito principale di queste relazioni è stato quello di fornire un quadro internazionale delle menzogne che ogni giorno vengono rivolte contro Israele dai media, dai social, ma anche dalle cattedre universitarie, in particolare negli Stati Uniti.
È su questo punto che si innesta una riflessione su quanto viene fatto (o meglio, non fatto, in Italia). Anche in Italia infatti non mancano campagne di delegittimazione contro Israele, basate sulla disinformazione se non sull’aperta menzogna. Ma bisogna anche chiedersi che cosa si fa concretamente per contrastare queste campagne di odio, che rischiano di aprire larghe brecce nelle coscienze di molti e di provocare danni irreparabili, soprattutto tra i più giovani. Esistono ambiti, come i social, dove le fake news sono diventate la regola e dove il contrasto è più difficile, anche se non impossibile. Ma ci sono altri ambiti sui quali richiamare l’attenzione: uno di questi è costituito da alcune Università italiane. Non mi riferisco tanto alla presenza di piccoli e rumorosi gruppetti di studenti antisraeliani, che, a causa della violenza e della grossolanità del loro linguaggio, trovano in ciò gli stessi anticorpi; quanto al fatto che in alcune Università ci sono docenti che approfittano del loro ruolo per spargere veleno contro il quale è difficile difendersi. È evidente infatti che l’autorevolezza della fonte non consente a giovani ancora in via di formazione di difendersi da menzogne, omissioni, distorsioni della realtà che vengono diffuse da docenti che vengono meno al loro compito di studiosi.
In Italia la situazione non è ancora quella di molte Università americane – come quella del Michigan, ad esempio – che è emersa dalle relazioni del convegno di Palazzo Giustiniani. E tuttavia ci sono segnali che questo illecito uso dell’insegnamento universitario si sta diffondendo anche in alcune Università italiane. E allora, che fare? Intendiamoci: non si tratta di proporre censure preventive o di mettere in discussione la libertà di insegnamento. Si tratta piuttosto di chiarire che non è ammissibile la libertà di menzogna e che, quando si verifica il caso di aperta violazione di questo principio, ciò deve essere conosciuto e divulgato. È quello che è avvenuto nella battaglia contro il negazionismo che, quando è stato fatto emergere in piena luce togliendolo dal buio di ristretti cenacoli, ha rivelato tutta la sua inconsistenza. Si tratta cioè di monitorare ciò che avviene in alcune Università italiane, di far emergere quali menzogne vengono diffuse, di mettere gli stessi docenti di fronte alle loro responsabilità. È un compito al quale potrebbero dedicarsi le Associazioni Italia-Israele – che costituiscono un fenomeno peculiare del nostro Paese, non esistente altrove – che, mettendo da parte le loro incomprensibili divisioni, potrebbero contribuire in maniera efficace al contrasto delle menzogne contro Israele.
Valentino Baldacci
(29 novembre 2018)