…IHRA

Non sono sicuro che a tutti sia chiaro cosa sia l’IHRA, di cui a volte capita di leggere su queste pagine. Essendosi appena conclusa la conferenza plenaria di Ferrara di quella organizzazione (evento ufficiale finale della presidenza italiana, che pure durerà fino a marzo), vale la pena di spendere due parole esplicative. L’International Holocaust Remembrance Alliance è un organismo internazionale che include oltre trenta paesi, finanziato dai rispettivi governi e con base operativa a Berlino. Sorto in seguito alla dichiarazione di Stoccolma, questo organismo negli anni si è trasformato da luogo di confronto diplomatico e scientifico, a forum nel quale si attivano dinamiche utili al mantenimento di un livello accettabile di civiltà nel complesso lavoro attorno alle memorie degli stermini. Ci si occupa in quel contesto principalmente di questioni legate alla Shoah e all’antisemitismo, oltre che allo sterminio dei Rom e dei Sinti, e lo si fa attraverso il lavoro di alcuni comitati permanenti che trattano di siti memoriali, di progetti educativi, di antisemitismo e della specificità dello sterminio di Rom e Sinti, di comunicazione. L’IHRA finanzia anche alcuni progetti esterni sulla base di bandi annuali che vengono valutati da apposite commissioni. Le delegazioni nazionali sono composte in parte da personale ministeriale e in parte da studiosi. Gli effetti del lavoro di questa istituzione sono importanti. In particolare l’attività di vigilanza sulla conservazione dei siti memoriali e il forte contributo che è stato dato al lavoro degli organismi internazionali sul tema dell’antisemitismo, grazie alla generale diffusione della working definition di Antisemitismo approvata nel 2016 a Bucarest.
Il suo lavoro va quindi seguito con particolare interesse perché riguarda un po’ tutti noi. Va senz’altro sottolineato che in questo contesto l’Italia è ben presente e impegnata a vari livelli. Un lavoro che nel futuro andrà proseguito insistendo sulla necessità di ampliare il numero dei paesi membri.

Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC