“Modena, giornata storica”

È Modena è stata rivissuta una pagina buia della storia di Italia, nascosta e conosciuta da pochi.
Ho sempre auspicato che la parte della piazza antistante la Torre fosse dedicata ad Angelo Fortunato Formiggini, morto suicida per protestare contro le Leggi razziste.
Viene spontaneo dire grazie, ma il ringraziamento non deve venire solo da parte della famiglia, in realtà è la collettività tutta che deve ringraziare.
È stato dato tributo e visibilità ad un personaggio della storia e della cultura italiana dimenticato e nascosto, suicidatosi in nome della libertà.
Aveva avuto delle intuizioni geniali, Enciclopedia Treccani, la sua filosofia del ridere, ma ciò che mi fa più sorridere, 80 anni dopo, è aver predetto a Mussolini, nella sua lettera di commiato dal duce, in Parole e Libertà, che “il razzismo sarà la tua Caporetto”.
Era un uomo moderno, all’avanguardia, i suoi scritti sono degni di un uomo dei tempi moderni.
Dobbiamo trarre ogni insegnamento dalla Storia affinché gli errori del passato non possano essere nuovamente commessi.
Lui amava la libertà ed in nome di quella libertà calpestata e perduta, per colpa del “tiranno che ha spento la sua parola”, privandolo insieme ad altri “50.000 cittadini innocui” dei diritti fondamentali, decide di tacere per sempre.
Lascia degli scritti importanti sicuramente molto scomodi per l’epoca e quindi nascosti. Ottanta anni dopo possiamo affermare che aveva una visione profetica.
Il suo suicidio passò in sordina, il regime lo volle tacitare per sempre.
Purtroppo ci sono testimoni scomodi, personaggi che per aver assistito alla negazione dei fondamenti dell’umanità, per anni non hanno avuto voce.
Mi riferisco ai sopravvissuti alla Shoah.
Il terrore che nel futuro gli orrori si possano ripresentare e la necessità di trasmettere e creare dei “testimoni dei testimoni” ha dato loro la spinta di raccontare la loro tragedia ai ragazzi nelle scuole.
Agli storici, agli insegnanti la raccomandazione di far rivivere il personaggio, scoprendo la sua profezia, la sua “filosofia del ridere” e la sua attualità.
Solo una adeguata educazione e formazione dei nostri ragazzi, che rappresentano il futuro della nazione, può preservare da rigurgiti di razzismo, intolleranza e antisemitismo.
Il 29 novembre 1938 Formiggini commetteva il suo gesto estremo, contro un razzismo che lo privava della sua libertà. Ottanta anni dopo, Modena, la sua città, gli ha dedicato uno spazio per preservare la Memoria ed il significato del suo gesto.
Sarebbe auspicabile che altri Comuni seguano lo stesso esempio e che vengano variate, in tutti i Comuni d’Italia, le denominazioni delle strade che risultano ancora intitolate ai sottoscrittori dell’abominevole Manifesto della Razza.

Franca Formiggini Anav, assessore UCEI

(30 novembre 2018)