Oltremare – Presidenti
Io che sono cresciuta con un partigiano come Presidente, in tempi di vittoria ai mondiali e pipa fumata con la nonchalance antica del Novecento, ho poi sempre provato un rispetto vicino al vero affetto per quei Presidenti che riescono a non essere solo i garanti della Costituzione ma esempio di valori nei quali mi riconosco e in cui dovrebbe a logica riconoscersi l’Italia intera. Pertini è stato un imprinting non facile poi da replicare nei decenni successivi, ma l’ho ritrovato tutto nel lieve imbarazzo davanti all’applauso senza fine che l’attuale Presidente Mattarella ha ricevuto con sua evidente sorpresa alla Scala qualche giorno fa. L’abito non fa il monaco, dice il proverbio, e forse non è poi tanto vero. In Israele al mio arrivo era da poco insediato Shimon Peres z’l, che in modo fortemente israeliano ha rappresentato il meglio assoluto dello spirito sonista moderno; quello che non smette mai di costruire ponti fra culture e nazioni e promuove l’innovazione e l’alta tecnologia con lo scopo ultimo di rafforzare il Paese.
Oggi il suo successore Ruby Rivlin, in modo molto simile a Mattarella fa da coscienza e da figura paterna ad un paese che attraversa cambiamenti non facili che si aggiungono a vecchi conflitti mai risolti. “Dobbiamo […] lavorare con tutto il mondo per combattere la xenofobia e la discriminazione, di cui l’antisemitismo è una variante”, ha detto qualche giorno fa alla CNN. “Oggi ci sono movimenti neofascisti che hanno un’influenza considerevole e molto pericolosa, e talvolta esprimono anche il loro forte sostegno allo Stato di Israele”.
Evviva i Presidenti normali che pare facciano cose straordinarie anche quando affermano l’ovvio o semplicemente si prendono un applauso.
Daniela Fubini
(10 dicembre 2018)