Firenze, Toscana e Yad Vashem
Un protocollo per la Memoria
Una miglior conoscenza della storia della Shoah in Italia e in Europa con l’obiettivo “di promuovere una cultura basata sul rispetto reciproco che aiuti a prevenire e decostruire ogni forma di discriminazione, antisemitismo, razzismo, pregiudizio e xenofobia, lavorando insieme per difendere i diritti inviolabili delle persone e comunità”. E inoltre un impegno di valorizzazione e diffusione di una cultura di “pace, solidarietà, partecipazione attiva e democratica, giustizia sociale e dialogo, rispetto e tutela delle diversità culturali, sviluppo di capacità di risoluzione dei conflitti”.
A ricordare l’importanza di questa sfida è il protocollo d’intesa siglato nelle scorse ore allo Yad Vashem tra il Memoriale della Shoah di Gerusalemme, l’Università degli studi di Firenze e l’Ufficio scolastico regionale per la Toscana.
A rappresentare l’università fiorentina la professoressa Silvia Guetta, per l’Ufficio scolastico regionale Milva Segato, per lo Yad Vashem c’erano invece Iael Orvieto Nidan, Eyal Kaminka, Richelle Budd Caplan e David Cassuto. Presente in sala Stefano Ventura, nuovo addetto scientifico dell’ambasciata italiana in Israele.
“Siamo dell’idea – ha dichiarato la professoressa Guetta – che lo sforzo di ricerca, didattico, di sperimentazione e di innovazione profuso dall’Università di Firenze, quando incontra partner così altamente competenti nell’area della conoscenza ed educazione alla Shoah, possa essere una forma di collaborazione preziosa e creativa con benefici per tutti. La mia gratitudine va quindi a tutti coloro che, negli scorsi mesi, hanno collaborato alla realizzazione di questo importante accordo”.
(13 dicembre 2018)