…canti

A Napoli, al Liceo Umberto i rappresentanti degli studenti si spaccano sulla volontà di aggiungere o meno “Bella Ciao” alla scaletta del concerto del 20 dicembre. “Bella Ciao” non ha mai celebrato la vittoria, ma ha cantato la voglia di cambiar la storia. Il testo comunica che si è feriti, ma non vinti; che la partita non è chiusa e che nessuno dimentica. Nella memoria pubblica in tempi recenti, ha espresso un l’omaggio nel momento del congedo, per dire che non si veniva meno a un sogno. A Parigi nel gennaio 2015 dopo la strage a “Charlie Hebdo”; a Maraghna, in Algeria, nel giugno 2004, Ferrat Mehenni la canta in cabilo ai funerali de figlio contro il potere politico e contro i fondamentalisti islamici. A Napoli, chi non sopporta “Bella Ciao”, ha dichiarato da che parte sta.

David Bidussa, storico sociale delle idee