Sachs: “Maggiori poteri a Unifil
per fermare Hezbollah

rassegnaUna maggiore presenza del contingente Unifil nel sud del Libano, che impedisca a Hezbollah di minacciare la sicurezza d’Israele. È la necessità sollevata dall’ambasciatore d’Israele in Italia Ofer Sachs in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere. Parlando positivamente della recente visita del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini, l’ambasciatore afferma che definire Hezbollah terroristi come ha fatto Salvini è “un’ovvietà. Hezbollah è un’organizzazione terroristica anche secondo l’Unione Europea”. “Voglio sottolineare che il ruolo dell’Unifil è fondamentale nella regione e che Del Col è molto apprezzato”, la valutazione di Sachs, secondo cui è necessario che l’Onu dia maggiori poteri all’Unifil in modo che impedisca “l’attività illegale e ostile di Hezbollah” nel sud del Libano. Tra i punti toccati nell’intervista, anche il gasdotto Eastmed, un’opera che “costruiremo in collaborazione, oltre che con il vostro Paese, anche con la Grecia, Cipro e più in là l’Egitto. Si stanno effettuando le trivellazioni e ci piacerebbe che gli italiani assumessero un ruolo più significativo”. Infine, un riferimento all’incontro bilaterale tra Italia e Israele “che si terrà a Gerusalemme, non oltre il mese di marzo. Si parlerà di sicurezza, di cooperazione economica, di ricerca accademica ma anche di progetti in Africa”.

Milano, carabinieri in visita al Memoriale. Saranno accompagnati dalla senatrice a vita e Testimone Liliana Segre, i circa cento carabinieri del comando provinciale di Milano, che questo pomeriggio visiteranno il Memoriale della Shoah della città. L’appuntamento, non aperto al pubblico, rappresenta un segnale importante di attenzione alla Memoria (Repubblica Milano).

Il rav e i Paesi del Golfo. Sul Corriere si parla del rabbino americano Marc Schneier che “attraverso la sua Foundation for Ethnic Understanding, ha intessuto relazioni con le monarchie del Golfo da almeno dodici anni, molto prima che i timori comuni per l’espansionismo iraniano avvicinassero gli emiri del petrolio a Israele”. Secondo Schneier, impegnato nel dialogo con il mondo islamico, ci sono quattro ragioni per cui i paesi del Golfo si stanno avvicinando a Israele: “la prima è economica: agli emiri interessano le tecnologie israeliane. Secondo punto: far fronte comune contro gli ayatollah sciiti, considerati una minaccia esistenziale. Terzo: creare un legame ancora più stretto con Donald Trump. Così arriviamo al quarto elemento: una volontà di colmare la frattura tra le religione”.

Segnalibro, biografia di Gerti Frankl. Ispirò la poesia di Montale Carnevale di Gerti e fu protagonista del mondo intellettuale triestino del Novecento: la figura di Gerti Frankl, ebrea di origini austriache, viene raccontata più approfonditamente da Waltraud Fischer, studiosa austriaca che vive e insegna a Trieste, e che le ha dedicato un libro (Gerti, Bobi, Montale e C. Vita di un’austriaca a Trieste, Diabasis), presentato oggi da La Stampa.

Segnalibro e Memoria. “Importa sapere subito che i due straordinari racconti di Antonio Debenedetti (Quel giorno, quell’anno, Solferino editore) siano frammenti della memoria infinita della Shoah. Importa di più notare, in questo libro, qualcosa di profondamente diverso da ogni cosa già scritta”. Così Furio Colombo sul Fatto Quotidiano nel recensire il nuovo lavoro di Debenedetti dedicato alla Shoah. “La grande intuizione, letteraria ma anche politica, di Debenedetti, è di mostrare la sproporzione schiacciante fra persecuzione e perseguitato”.

Il Nobel Nadia Murad e la minaccia dell’Isis in famiglia. Al Doha Forum la vincitrice del premio Nobel per la Pace Nadia Murad afferma che il fondamentalismo ha contagiato anche il giovanissimo nipote. “Ha tredici anni, è stato rapito da bambino e poi plagiato dai terroristi. Ora combatte con loro in Siria. Mi ha detto: se ti incontro giuro di ucciderti”, il racconto di Murad, che accusa la comunità internazionale di non aver fatto abbastanza per le donne e i bambini yazidi (La Stampa).

Assisi, il premio a Noa. La cantante israeliana Noa riceverà il premio “Pellegrino di Pace” istituito dal Centro internazionale perla pace di Assisi “per il suo impegno per il Medio oriente e per il messaggio di pace che cerca di veicolare attraverso la musica”, riporta la Gazzetta del Mezzogiorno.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked