esempio…
“E Giacobbe visse diciassette anni nella terra d’Egitto…” Con questa parashà si conclude il primo libro della Torah: Bereshit. Nella parashà di va jeshev, letta alcuni sabati fa, ci viene narrata la storia e le vicende di Giuseppe, il quale a diciassette anni, a causa dell’invidia dei suoi fratelli, fu venduto in Egitto.
Proprio nel commentare quella parashà, Rashì dice che la figura di Giuseppe rispecchia quella di suo padre poiché tutto ciò che accadde a Giacobbe sarebbe accaduto a Giuseppe.
Infatti, Giuseppe a diciassette anni fu costretto ad andare come schiavo in Egitto e vivere venti anni lì, lontano da suo padre, proprio come Giacobbe – suo padre – visse venti anni da Labano lontano dai suoi genitori.
I nostri maestri insegnano una cosa grandiosa:
“Ma’asé avot siman la banim – le opere dei padri sono l’esempio per i figli”.
Gli insegnamenti dei nostri padri e le loro gesta aiutano i figli ad agire nella loro vita.
Per questo abbiamo l’obbligo di comportarci nel modo più corretto possibile, in modo da essere da esempio positivo per i nostri figli e i nostri discepoli.
Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna