La commozione di Rivlin:
“Oz, occhi e cuore di Israele”
“Un compagno di classe, un amico, un avversario e sempre, sempre un alleato nell’amore per questa terra, l’amore e la preoccupazione per questo Stato e la sua direzione, per la sua gente e per il suo futuro”.
Queste le parole con cui il Presidente israeliano Reuven Rivlin ha scelto di ricordare Amos Oz in una riflessione pubblicata nelle scorse ore dai media israeliani.
“I tuoi occhi – sottolinea Rivlin – hanno sempre visto così chiaramente, hanno guardato il mondo con tenerezza e concentrazione, con chiarezza e con speranza, profondamente dentro e sempre un po’ da fuori. Con la chiarezza della tua visione, con la tua fiducia nell’umanità e il tuo amore per le persone e con la ricchezza delle tue parole precise e meravigliose hai costruito una biblioteca completa ed eterna”.
Così invece il Premier Benjamin Netanyahu, con cui in particolare negli ultimi anni non sono mancati momenti di aperto scontro: “Amos Oz – le sue parole – era uno dei più grandi scrittori di Israele. Ha contribuito al rinnovamento della letteratura ebraica, attraverso la quale ha espresso con talento ed emozione aspetti importanti della nostra esperienza”. Ha poi aggiunto il Premier: “Nonostante non ci vedessimo sempre faccia a faccia, ho apprezzato profondamente il suo contributo alla lingua e alla letteratura ebraica. Le sue parole e i suoi scritti continueranno ad accompagnarci per molti anni a venire”.
Al suo fianco, in ospedale, il collega e amico Abraham B. Yehoshua. Pochi minuti dopo la notizia della sua scomparsa, venerdì, ha affermato: “Ho appena lasciato l’ospedale dopo averlo salutato: la nostra amicizia di 60 anni è stata profonda e genuina. Nel corso degli anni Amos ha espresso le sue opinioni e i suoi pensieri, ma non perché cercasse di essere contro qualcosa, ma perché era la sua verità: era un uomo onesto e un grande autore, un buon amico e uno dei più più grandi uomini che Israele abbia mai avuto”.
Laici e religiosi, istituzioni e singoli cittadini. In tanti lo ricordano in queste ore. Così Jonathan Sacks, ex rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth e tra le voci ebraiche più influenti del presente: “Come il suo omonimo dell’VIII secolo, Amos Oz era un profeta del nostro tempo, laico, ma con la bruciante passione morale che lo ha reso non solo uno dei più grandi romanzieri al mondo, ma anche uno dei più grandi attivisti per la pace”. Un’amicizia profonda, quella tra il rabbino e l’intellettuale laico. “Sebbene fossimo mondi distanti in molti dei nostri punti di vista – la sua riflessione – ho sempre amato e rispettato quest’uomo”.
(30 dicembre 2018)