Oltremare – Turisti

fubiniI buoni propositi per l’anno nuovo sono sicuramente qualcosa di molto personale che nessuno ha il dovere di comunicare al prossimo. Social media esclusi, dove pullulano le liste fatte a mano o copiate ed incollate (le peggiori banalità ovviamente). Bisognerebbe che si facessero queste liste anche paese per paese, e che venissero appese in ogni ufficio pubblico e bacheca di sito internet ufficiale. Si potrebbe cominciare con cose semplici, che tutti possono fare ad ogni livello: semplice cittadino o presidente. Per esempio Israele potrebbe proporsi per il 2019 di trattare bene i turisti.
Quattro milioni di persone hanno visitato Israele durante il 2018. E questo nonostante Hezbollah a nord e Hamas a sud, nonostante l’estate rovente e un inverno particolarmente piovoso (e speriamo che continui, che siam tutti qui a fare il tifo per ogni centimetro guadagnato nel secchissimo Kinneret), nonostante gli annunci terrorizzanti di Bibi per il quale dobbiamo essere sempre sull’orlo della terza guerra mondiale, sennò lui perde motivazione e magari abbandona perfino il timone – non sia mai.
E di quei quattro milioni, ben il 40% erano già stati in Israele e durante il 2018 ci sono ritornati. Beh, per loro tappeti rossi per favore. In qualunque compagnia si misura febbrilmente la percentuale dei clienti che ritornano perché sono loro la vera vittoria, la dimostrazione che il prodotto piace davvero. Ecco, i turisti che ritornano sono i miei preferiti. Perché ci ricordano che tutti i BDS del mondo diventano beatamente irrilevanti per una grande percentuale di quelli che prendono un aereo e in Israele ci vengono a vedere il paese dal vero, tolti gli occhiali miopi di tutte le propagande.
Quindi buon proposito numero uno, dal primo gennaio trattiamo bene questi turisti che tengono su l’economia che è un piacere e poi possono diventare ambasciatori o detrattori di Israele e la cosa dipende largamente da noi.

Daniela Fubini

(31 dicembre 2018)