Sciesopoli ebraica, Memoria ferita

Sgomento e inquietudine per il furto della targa che ricorda il passaggio di molti bambini ebrei sfuggiti alla Shoah a Selvino, prealpi bergamasche. Dal 1945 al 1948, nell’ex colonia Sciesopoli, centinaia di loro ritrovarono il sorriso e in molti casi si apprestarono a iniziare una nuova esistenza nel futuro Stato di Israele. Una vicenda a lungo ignorata, finita nell’oblio e solo di recente recuperata grazie in particolare all’impegno dello studioso Marco Cavallarin e delle istituzioni locali.
Sciesopoli ebraica: una testimonianza viva di speranza, umanità, emozionante collaborazione tra membri della Brigata Ebraica e popolazione in quella che, anni addietro, il fascismo aveva pensato come palestra ideale per la futura classe dirigente del regime.
Ferma la condanna di molte realtà e associazioni per quanto avvenuto nelle scorse ore. Ad intervenire tra gli altri il presidente dell’Anpi di Milano Roberto Cenati, che in una nota afferma: “Esprimo, anche a nome dell’Anpi provinciale di Milano, profonda esecrazione per l’ignobile provocazione antisemita avvenuta a Selvino. È stata trafugata la targa posta presso l’albero della Memoria a ricordo del passaggio di 800 bambini ebrei sopravvissuti alla Shoah, che dal 1945 al 1948 trovarono a Selvino, all’ex colonia Sciesopoli, una nuova ragione per vivere, giocare, sorridere, dopo l’orrore dei lager nazisti. Chiediamo alle pubbliche autorità di intervenire e di denunciare i responsabili di questa ignobile azione ai sensi delle leggi Scelba e Mancino”.

(6 gennaio 2019)