In ascolto – Enzo, “Que chante”
Credo di essere rimasta con lo sguardo fermo sul Ticketless di questa settimana per almeno dieci minuti. Alberto Cavaglion ha dedicato il suo spazio alla figura immensa del padre Enzo, mancato qualche giorno fa, evitando saggiamente qualsiasi parola e regalandoci una foto, ovvero un universo di pensieri e di sensazioni, di storie e di ricordi, tanto grandi e importanti da non poter essere raccontati. L’immagine fa riaffiorare alla mente le vicende di un intero secolo e le vicissitudini di una famiglia, ma non chiude un capitolo, anzi, lo sguardo divertito e complice tra il nonno “sazio di giorni” e il bimbetto, ci ricorda con forza che la vita continua e che la memoria è un dono.
Guardo la foto e rivedo volti e luoghi a cui sono profondamente legata; ritrovo ricordi di cui non intendo scrivere, forse perché troppo grandi e importanti per essere raccontati o forse perché noi cuneesi siamo fatti così.
Preferisco salutare Enzo Cavaglion con una canzone: “Se Chanto”. Si tratta di una melodia popolare di probabile origine medioevale, legata alla tradizione dei troubadours, con testo in occitano.
“Se Chanto”, divenuta popolare soprattutto grazie al gruppo Lou Dalfin, è considerata un simbolo delle nostre montagne e delle vallate cuneesi e ogni volta che mi incammino per quei sentieri ripenso ai 12 giovani uomini coraggiosi che fondarono Italia Libera, prima banda partigiana. Grazie Enzo, per aver combattuto perché potessimo essere liberi.
Maria Teresa Milano
Consiglio d’ascolto: