Merende
In un paese dove il cibo è cultura, e dove quanto maggiore è la crisi economica e morale che viviamo tanto aumentano programmi televisivi e show di cucina (cosa che rammenta l’ossessione crescente per il cibo e la speculare decadenza dell’impero romano), c’è un ministro che posta cibo scadente.
Ciò è stato analizzato in termini freudiani sulla mancanza di affetto nell’infanzia, nell’ambito di comunicazione e marketing in un’ottica di demagogia populista e maldestro uso di marchi commerciali noti, nonché in termini prettamente gastronomici. Come dire che ci siamo affidati ad uno che, anche, mangia male.
A me rammenta tanto le considerazioni che nell’aprile del 1942 l’allora quasi diciottenne Dawid Sierakowiak avanzava nella sua lucida analisi su fame, malattia e morte nel ghetto di Łódź (Il diario di Dawid Sierakowiak. Cinque quaderni dal ghetto di Łódź, Einaudi 1997, sabato 4 aprile, p. 167): “Di nuovo neve e freddo. È stata assegnata ancora una razione di verdure, 100 grammi di margarina e 100 di carne. Nel frattempo i capi dei laboratori e altre persone importanti hanno ricevuto splendidi regali in occasione della festa [di Pesach, n.d.r.] (sardine, matzoth bianco, zucchero, margarina, vino, farina di matzoth, formelle di carbone, carne). Così vive questo insignificante mondo borghese”.
Sara Valentina Di Palma