Segnalibro – Da Mogador a Firenze
Scrive Giovanni Gozzini nell’introduzione: “Il mondo è bello perché è vario. Da sempre l’umanità progredisce quando obbedisce a questa curiosità. Da sempre l’umanità regredisce nel sangue e nella guerra quando si sottomette alla paura. Oggi siamo tutti chiamati a lottare perché non finisca di nuovo così”.
Alfredo De Girolamo, manager pubblico e prolifico saggista, ha cercato di raccontarlo attraverso una vicenda familiare che ha per ultimo anello Ugo Caffaz, storica figura della Comunità ebraica fiorentina ed esponente delle istituzioni oltre che ideatore dei Treni della Memoria lanciati quasi 20 anni fa dalla Regione Toscana. “Da Mogador a Firenze”, il suo ultimo lavoro presentato oggi nella sede del quotidiano La Nazione (che distribuisce il volume) è appunto la storia dei Caffaz nel fluire delle sue peregrinazioni dal Marocco alle coste italiane, da Pitigliano (“la Piccola Gerusalemme”) al capoluogo. Una vicenda che incontra anche le ferite del Novecento, le Leggi razziste promulgate dal fascismo, l’indifferenza di molti, ma anche il coraggio di chi si espose per salvare uomini e donne in fuga. Come nel caso della famiglia Parlanti, che questo libro racconta. Anche attraverso documenti inediti, condivisi con l’autore da Caffaz.
“Quando Alfredo De Girolamo mi ha detto di voler scrivere un libro sulla storia della mia famiglia – ci spiega quest’ultimo – sono rimasto frastornato e assalito da un senso di pudore. La sua insistenza affettuosa rivelatrice di un intento ‘scientifico’ sia pure romanzato, mi ha convinto a condividere questa esperienza”.
(Da sinistra a destra il sindaco Dario Nardella, Alfredo De Girolamo, il direttore de La Nazione Francesco Carrassi, Ugo Caffaz e il presidente della Banca Credito Cooperativo di Cambiano Paolo Regini)
(15 gennaio 2019)