Ticketless – Oneri per lo Stato
Sappiamo bene che se fondassimo un partito della Rifondazione Separatista nell’Italia di oggi prenderemmo meno voti di quelli che ha preso a suo tempo Rifondazione Comunista, ma pazienza. Combattere per le cause perse è sempre stimolante. “Senza oneri per lo Stato” è una formula che noi, iscritti da sempre a quel partito, sventoliamo tutte le volte che osserviamo ingerenze dello Stato nella vita religiosa dei cittadini. Tanto per dire, l’8 per mille.
Di questa espressione – “senza oneri per lo Stato” – il Ministro dell’Interno si è servito adesso impropriamente per dire che il governo non intendeva sborsare un centesimo per i migranti della Sea Watch. La cosa si è ingarbugliata quando si è saputo che i valdesi ospiteranno migranti, ciò che fa onore ai miei amici “barbetti” (e un po’ meno alle istituzioni ebraiche che un segnale prima o poi, secondo me, dovrebbero mandarlo). Non è questo, però, il problema principale. Quello che va biasimato è l’errore di sostanza.
L’aiuto verso chi soffre in mare non va delegato soltanto alle istituzioni religiose, ma impone oneri anche per lo Stato.
Alberto Cavaglion